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venerdì 24 Ottobre 2025
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Def, riforma Irpef nella seconda metà del 2021

La riforma dell’Irpef sarà realizzata nella seconda metà del 2021. Lo assicura il ministro dell’Economia Daniele Franco nella premessa che accompagna il Def approvato oggi dal Cdm. Si tratterà, assicura il titolare di via venti settembre di un intervento che assicurerà una “articolata revisione”. La riforma fiscale, spiega, “affronterà il complesso del prelievo, a partire dall’imposizione personale; sarà collegata anche agli sviluppi a livello europeo e globale su temi quali le imposte ambientali e la tassazione delle multinazionali. Saranno inoltre riformati i meccanismi di riscossione”. Si tratterà dunque di una riforma che inciderà in profondità e riguarderà diversi aspetti ivi compresa la riscossione dopo l’ennesimo condono delle cartelle esattoriali spia della endemica incapacità dello stato di riscuotere le imposte evase e accertate.

Franco poi annuncia che unitamente all’approvazione del Def il governo chiede al parlamento di autorizzare “un ulteriore margine di 40 miliardi” di scostamento per ”un nuovo provvedimento che vedrà la luce entro fine aprile”. ”L’auspicio del governo -precisa- è che, grazie ad andamenti epidemici ed economici sempre più positivi nei prossimi mesi, questo sia l’ultimo intervento di tale portata”. Quanto allo scenario programmatico dei conti pubblici il Mef prevede che già l’anno prossimo il pil arriverebbe a sfiorare il livello del 2019. Infatti dopo la caduta dell’8,9% registrata nel 2020, il pil recupererebbe del 4,5% quest’anno e del 4,8% nel 2022, per poi crescere del 2,6% nel 2023 e dell’1,8% nel 20024. 

L’esperienza del terzo trimestre 2020 dimostra che il rimbalzo del pil può essere molto forte non appena si rimuovano almeno in parte le restrizioni sanitarie. Tuttavia, rileva Franco, ”vi è il rischio che, una volta esaurito l’inziale rimbalzo, l’andamento dell’economia perda slancio e fatichi a recuperare i livelli di prodotto precedenti la crisi”. ”Il governo ritiene opportuno che, se le ipotesi epidemiche e sulle condizioni di contesto internazionale dello scenario di base resteranno valide, l’impostazione della politica di bilancio seguita dal nostro paese debba rimanere espansiva nel 2022, poer poi muovere verso la neustralità nel 2023”. Dal 2024 in poi dovrà ”intraprendere un graduale cammino di consolidamento fiscale e persistente riduzione del rapporto debito/pil”. 

Nella sua premessa al documento il ministro per l’Economia Daniele Franco illustra anche il prossimo decreto che il governo si prepara a varare. “Il nuovo provvedimento avrà come destinatario principale i lavoratori autonomi e le imprese e concentrerà le risorse sul rafforzamento della resilienza delle aziende più impattate dalle chiusure, la disponibilità di credito e la patrimonializzazione. Si darà la priorità alla celerità degli interventi, pur salvaguardandone l’equità e l’efficacia”, scrive Franco.
”Le misure di sostegno contenute nel decreto legge di prossima approvazione -aggiunge- avranno un impatto positivo sul pil che è cifrato un 0,6 punti percentuali di crescita aggiuntiva”.

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