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giovedì 1 Maggio 2025
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Pressione fiscale oltre il 50% nel IV trimestre 2024, cala il potere d’acquisto delle famiglie

I dati relativi al quarto trimestre 2024 appena rilasciati dall’ISTAT indicano che le famiglie italiane, pur mantenendo una certa capacità di reddito, si trovano a fare i conti con una flessione del potere d’acquisto e una minore propensione al risparmio.

Questo scenario si inserisce in un contesto di aumento delle imposte e della pressione fiscale, che pongono interrogativi sulla sostenibilità del modello economico attuale.

Nel quarto trimestre del 2024, la pressione fiscale ha raggiunto il 50,6%, segnando un aumento di 1,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. .

Cala il potere d’acquisto delle famiglie

Nel quarto trimestre del 2024, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici ha registrato una lieve diminuzione dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Tuttavia, in termini tendenziali, rispetto allo stesso periodo del 2023, si osserva una crescita del 2,0%. Un dato che suggerisce una lieve flessione rispetto al trimestre precedente, ma una tenuta su base annua.

Parallelamente, il potere d’acquisto ha subito una contrazione del 0,6% rispetto al trimestre precedente, influenzato dall’aumento dei prezzi dei consumi finali (+0,5%) e dal calo del reddito disponibile in termini reali.

Le famiglie vedono ridursi il potere di acquisto proprio mentre la spesa nominale per consumi finali cresce, attestandosi a un +0,7% rispetto al trimestre precedente.

Ancora difficile riuscire a risparmiare

Un altro dato interessante riguarda la propensione al risparmio, che nel quarto trimestre 2024 ha subito una diminuzione di 0,6 punti percentuali, scendendo al 8,5%.

Imprese in un quadro di incertezze

Il settore delle società non finanziarie ha mostrato una flessione nella quota di profitto che si è attestata al 42,4%, in calo di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.

Il settore Pubblico “fa cassa”

In questo fosco scenario, brillano i conti delle Amministrazioni Pubbliche (AP). Il settore ha registrato netti miglioramenti rispetto al 2023. Come commenta l’ISTAT.

Il saldo primario delle AP (indebitamento/accreditamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil del 4,1% (-2,8% nel quarto trimestre del 2023). Anche il saldo corrente ha registrato un valore positivo, con un’incidenza sul Pil del 5,9% (era positivo – al 4,5% – anche nel quarto trimestre 2023).

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