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venerdì 24 Ottobre 2025
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Dis, molti articoli, per lo più strumentali, per nomina di Belloni,

Grandi e per lo più strumentali chiacchiere sulla stampa quotidiana attorno alla nomina di Elisabetta Belloni alla guida del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS) al posto di Gennaro Vecchione. Molto inchiostro per rivelare che Conte se l’è presa per la rimozione di un generale della Guardia di Finanza del quale aveva fiducia e gran rullo di tamburi renziani (non sanno prendere voti ma a battage di comunicazione sono bravi davvero) per appropriarsi di una nomina che con loro nulla ha a che fare. Certo è un cambio pesante, ma penso che debba essere considerato assolutamente normale. Che cosa è il Dis? “E’ l’organo di cui si avvalgono il Presidente del Consiglio dei ministri e l’Autorità delegata per l’esercizio delle loro funzioni e per assicurare unitarietà nella programmazione della ricerca informativa, nell’analisi e nelle attività operative di AISE e AISI”. Cioè è l’organo del quale devono avere piena fiducia Draghi e il sottosegretario Gabrielli nei loro rapporti con il mondo dei servizi segreti. Era inevitabile, anzi consigliabile, un cambiamento, dato che è cambiata la guida del governo. Che poi sia stata scelta una persona che ha una lunga esperienza nella gestione di crisi complicate, una dirigente civile dello Stato, una funzionaria di lungo corso che conosce già alcuni dei dossier più caldi, come quelli che riguardano il Mediterraneo, è un bene. E lo sarà ancora di più se la discontinuità nel coordinamento dei servizi si spingerà fino ad aprire cassetti rimasti chiusi per troppo tempo, perché non si può chiedere la verità sugli anni di piombo e delle bombe, sui lati oscuri di quelle vicende solo ai terroristi rossi e neri di allora. Anche lo Stato deve fare questo passo. Se si vuole aria pulita bisogna aprire le finestre.

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