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giovedì 1 Maggio 2025
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Esselunga accusata di frode fiscale: sequestrati 48 milioni di euro. Il pm: “Sistematico sfruttamento dei lavoratori” (La Repubblica – Milano)

Il provvedimento d’urgenza è arrivato su decisione della procura di Milano. Per il pm Storari il colosso faceva uso di lavoratori delle cooperative schermo per ridurre gli oneri.

Il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano, in un’inchiesta del pm Paolo Storari, ha eseguito un sequestro preventivo d’urgenza per quasi 48 milioni di euro nei confronti di Esselunga in un’indagine con al centro una presunta “somministrazione illecita di manodopera”. È stata accertata, secondo l’accusa, “una complessa frode fiscale” col meccanismo dei “serbatoi di manodopera”.

La condotta “di Esselunga, di carattere fraudolento, dura da numerosi anni e ha comportato non solo il sistematico sfruttamento dei lavoratori ma anche ingentissimi danni all’erario”, scrive Storari nel decreto di sequestro. Sono indagati l’ex direttore finanziario del colosso dei supermercati, Stefano Ciolli, e Albino Rocca, attuale direttore finanziario. Ed Esselunga per la responsabilità amministrativa degli enti.

Stamani è stato eseguito “un decreto di sequestro preventivo d’urgenza” emesso dalla procura, guidata da Marcello Viola, nei confronti di Esselunga “per l’importo complessivo di 47.765.684,45 euro”. Le indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Gdf di Milano “con la collaborazione del Settore contrasto illeciti dell’Agenzia delle Entrate”, hanno al centro il “fenomeno della somministrazione illecita di manodopera” e ricalcano il presunto ‘schema’ illegale accertato in numerose altre indagini del pm Storari su grandi gruppi della logistica e della distribuzione, come Dhl e Brt.

Per l’accusa anche nel caso Esselunga è stata accertata una presunta “frode fiscale caratterizzata dall’utilizzo, da parte della beneficiaria finale del meccanismo illecito”, ossia Esselunga stessa. I pm parlano di  “fatture per operazioni giuridicamente inesistenti” e di “stipula di fittizi contratti di appalto per la somministrazione di manodopera, in violazione della normativa di settore, che ha portato all’emissione e al conseguente utilizzo di fatture inesistenti per un ammontare complessivo di oltre 221 milioni di euro, più Iva, superiore a 47 milioni di euro”.

Ricostruendo la “filiera della manodopera” è emerso, secondo i pm, che “i rapporti di lavoro con la società committente”, ossia Esselunga, “sono stati in taluni casi schermati da società filtro che a loro volta si sono avvalse di diverse società cooperative (società “serbatoio”), mentre in altri sono stati intrattenuti direttamente con quest’ultime che hanno sistematicamente omesso il versamento dell’Iva e, nella maggior parte dei casi, degli oneri di natura previdenziale e assistenziale”.

Sono in corso perquisizioni nei confronti “delle persone fisiche e giuridiche coinvolte a Milano, Novara e Bergamo e si sta procedendo alla notifica delle informazioni di garanzia, oltre che per le responsabilità personali in ordine ai reati di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, anche in tema di responsabilità amministrativa degli enti” a carico di Esselunga “in relazione agli illeciti penali commessi dai dirigenti della società”.

Il pm: “Sistematico sfruttamento dei lavoratori”

La “condotta” di “Esselunga, di carattere fraudolento, dura da numerosi anni e ha comportato non solo il sistematico sfruttamento dei lavoratori ma anche ingentissimi danni all’erario”. Scrive il pm di Milano Paolo Storari nel decreto di sequestro.

Sulla convalida del decreto dovrà esprimersi nei prossimi giorni il gip di Milano Domenico Santoro. L’indagine su Esselunga si incrocia anche con quella, sempre coordinata dal pm Storari e condotta dalla Gdf di Como, che stamani ha portato, sempre il gip Santoro, a disporre con l’accusa di caporalato il controllo giudiziario per la società cooperativa Servizi Fiduciari, che fa parte del gruppo Sicuritalia, leader nel mercato della sicurezza e della vigilanza privata. Tra i clienti della cooperativa per i servizi di vigilanza, infatti, risultava anche la stessa Esselunga (non indagata, però, in quest’altra inchiesta). In questo filone che ha portato al sequestro d’urgenza sono indagati l’ex direttore finanziario del colosso dei supermercati, Stefano Ciolli, e Albino Rocca, attuale direttore finanziario. Ed Esselunga per la responsabilità amministrativa degli enti.

Le accuse ad Esselunga: “Irregolarità dal 2006”

Il presunto schema illecito dei “serbatoi di manodopera”, nei “servizi di logistica e movimentazione merci”, sarebbe stato portato avanti da Esselunga “nel periodo 2016-2022” si legge ancora negli atti dell’inchiesta della Gdf milanese. Sempre nelle carte vengono riportati, passaggio per passaggio e indicando le presunte fatture false emesse, tutte le società e i consorzi che avrebbero avuto rapporti, sul fronte della “somministrazione illecita di manodopera”, con Esselunga. Tra i nomi indicati anche quello di Fabrizio Cairoli, amministratore di fatto del Consorzio Lavoro Più Società Cooperativa e di In.Job Società Consortile, società già emerse, ad esempio, nell’inchiesta sull’azienda Fratelli Beretta.

La dichiarazione di Esselunga

“L’azienda si è immediatamente attivata per offrire la più ampia collaborazione alle autorità giudiziarie e pieno supporto per lo svolgimento delle attività. Attendiamo con fiducia le verifiche e gli approfondimenti, nella consapevolezza di aver operato sempre nel rispetto della legalità”, si legge in una nota dell’azienda.

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