Nel 2020 le entrate totali delle Amministrazioni pubbliche calano meno del Pil determinando un leggero aumento della pressione fiscale complessiva. Lo ha reso noto l’stat precisando che a fronte di una diminuzione delle entrate del 6,4% rispetto all’anno precedente, il Pil a prezzi correnti è diminuito del 7,8%, portando la pressione fiscale complessiva (data dall’ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil) al 43,1%.
In particolare, le imposte dirette sono diminuite del 2,1%, principalmente per la forte contrazione dell’Irpef, in parte compensata dall’aumento dell’imposta sostitutiva per i contribuenti in regime forfetario, mentre l’Ires ha registrato un calo più contenuto. Le imposte indirette hanno registrato una caduta più marcata (-11,2%), con diminuzioni significative del gettito Iva, delle accise, dell’imposta sul Lotto e lotterie e dell’Irap. I contributi sociali effettivi sono scesi rispetto al 2019 (-5,8%). Le altre entrate correnti si sono ridotte dell’1,6%, nonostante l’andamento positivo dei dividendi. Il calo delle entrate in conto capitale (-7,0%) risente principalmente della contrazione delle imposte in conto capitale.
L’Istat precisa anche che i dati sulle imposte e i contributi sociali includono una stima dei pagamenti sospesi, dovuti nel 2020 ma rinviati agli anni successivi secondo le disposizioni normative introdotte durante l’emergenza economico-sanitaria. Tale trattamento è stato effettuato al fine di garantire una corretta registrazione dei flussi in base al principio della competenza economica, in coerenza a quanto previsto dal Sistema Europeo dei Conti (SEC2010).