Anche quest’anno i contribuenti non sapranno quanto versare di acconto di Imu e Tasi, e non per colpa loro. I comuni infatti, che dovevano chiudere il bilancio preventivo prima il 30 marzo, poi il 30 maggio e ora, dopo l’ennesimo slittamento il 30 luglio, non hanno ancora deciso se e di quanto alzare le aliquote. Oltre all’incertezza – che si traduce in costi- sul lato della finanza locale si pone un problema di civiltà giuridica, che rischia ancora una volta di penalizzare gli enti efficienti e premiare quelli che non lo sono. Di Gianni Trovati, da Il Sole 24 Ore.
Rassegna stampa del 19 maggio 2015
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