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venerdì 24 Ottobre 2025
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Riforma fiscale, arriva l’Iri e resta l’Irap, salta il fondo per gli sgravi

Il governo vara la delega. Introdotta la carbon tax, nuovo catasto e definizione dell’abuso di diritto. Niente soppressione Irap e no a modifiche aliquote Irpef.

Via libera alla riforma del catasto, al riordino delle detrazioni fiscali, alla nuova tassazione dei redditi per gli imprenditori e alla carbon tax, mentre è saltata la creazione del fondo per ridurre le tasse alimentato dalla lotta all’evasione. Il governo Monti ha presentato la sua delega per la riforma del fisco, che dovrà essere attuata entro 9 mesi dall’approvazione del disegno di legge. Viene abbandonato invece il progetto delle tre aliquote Irpef del 20, 30 e 40% e l’abolizione del’Irap disegnato dalla delega del precedente governo. Obiettivo dell’esecutivo è quello di correggere alcuni aspetti critici del sistema fiscale italiano per renderlo più equo, trasparente ed orientato alla crescita economica. Punti centrali della delega sono il riordino del prelievo sugli immobili, con il passaggio dai vani ai metri quadri per il calcolo della rendita catastale, e la definizione del diritto d’abuso. La delega verrà attuata a parità di gettito e quindi non si attende alcun aumento di pressione fiscale. Di seguito i punti principali del disegno di legge.

 

Revisione del catasto dei fabbricati. Sarà attuata in collaborazione con i Comuni e l’Agenzia del territorio, con l’obiettivo di attribuire a ciascuna unità immobiliare il relativo valore patrimoniale e la rendita. Con la riforma, si legge nel testo della delega, si vuole ridefinire i fabbricati in base non solo a valori ma anche a criteri più aggiornati: localizzazione, qualità dell’immobile e superficie in metri quadri. Per le unità immobiliari urbane saranno applicati i seguenti principi e criteri direttivi: – riferimento ai rispettivi valori medi ordinari espressi dal mercato in un arco temporale triennale antecedente alla nuova determinazione; – definizione degli ambiti territoriali del mercato immobiliare; – rideterminazione delle destinazioni d’uso catastali ordinarie e speciali; – determinazione del valore patrimoniale medio ordinario. La rendita media ordinaria per le unità immobiliari sarà valutata attraverso l’analisi delle statistiche sui valori di mercato; inoltre sono previsti meccanismi di adeguamento periodico dei valori e delle rendite delle unità immobiliari. Infine, per evitare che la revisione delle rendite catastali causi un aggravio del carico fiscale, è prevista la contestuale riduzione delle aliquote. La delega, inoltre, definisce metodologie di stima e rilevazione dell’evasione di tutti i principali tributi, attraverso il confronto tra i dati di contabilità nazionale con quelli dall’anagrafe tributaria; questi risultati saranno calcolati e pubblicati ogni anno, con partecipazione dell’Istat, dell’Amministrazione finanziaria e di altre Amministrazioni pubbliche.

Salta il fondo antievasione. Salta invece per l’ennesima volta il fondo per la riduzione strutturale delle tasse con i proventi della lotta all’evasione fiscale. Il progetto era nella bozza di delega fiscale entrata ieri nel Consiglio dei ministri, ma è stata eliminata nel corso della riunione. Secondo quanto si è appreso, la decisione è legata a questioni contabili: non è infatti possibile finanziare una spesa in corso d’anno con i proventi, ancora non in cassa, della lotta all’evasione.

Riordino di sgravi e deduzioni. Arriva il riordino delle cosiddette spese fiscali, ovvero delle centinaia e centinaia di sgravi, detrazioni, deduzioni, sconti e franchigie fiscali previste dall’ordinamento tributario e che valgono, ogni anno, 254 miliardi di euro. La delega attribuisce al governo il potere di introdurre norme dirette «a ridurre, eliminare o riformare le spese fiscali che appaiono, in tutto o in parte, ingiustificate o superate alla luce delle mutate esigenze sociali ed economiche, o che costituiscono una duplicazione». Saranno mantenuti gli sgravi ritenuti prioritari, e che riguardano la famiglia,la salute, la ricerca, la tutela del patrimonio culturale, dell’ambiente e delle categorie più svantaggiate.

Abuso del diritto. Viene introdotta una definizione generale di abuso del diritto che, recependo la giurisprudenza delle Sezioni unite della Cassazione, sarà unificata con quella dell’elusione, rendendola applicabile a tutti i tributi. Inoltre saranno introdotte specifiche regole procedimentali, che garantiscano un efficace confronto con l’amministrazione fiscale e salvaguardino il diritto di difesa del contribuente.

Sanzioni. Verrà anche attuata una revisione del sistema sanzionatorio penale secondo criteri di predeterminazione e proporzionalità rispetto alla gravità dei comportamenti. In proposito verrà dato più rilievo al reato tributario per i comportamenti fraudolenti, simulatori o finalizzati alla creazione e utilizzo di documentazione falsa; mentre si prevede l’esclusione della rilevanza penale per i comportamenti ascrivibili all’abuso del diritto e all’elusione fiscale.

Tracciabilità. I controlli saranno mirati e rafforzati attraverso l’utilizzo delle banche dati e la collaborazione con altre autorità pubbliche; sarà potenziata la tracciabilità dei pagamenti e l’utilizzo della fatturazione elettronica.

Contenzioso. Nell’ambito del contenzioso tributario è prevista la procedura stragiudiziale per liti di modesta entità; l’estensione della conciliazione alla fase di appello e al giudizio di revocazione, la ridefinizione della distribuzione delle Commissioni tributarie sul territorio, salvaguardando l’articolazione provinciale, per razionalizzare l’utilizzazione del personale amministrativo e dei Giudici.

Rapporto contribuenti fisco. Nell’intento di migliorare il rapporto tra fisco e contribuente, per i soggetti di maggiori dimensioni è prevista l’introduzione di sistemi aziendali di gestione e controllo del rischio fiscale. Alle aziende che attiveranno questi sistemi interni di controllo saranno garantiti una serie di incentivi in termini di minori adempimenti, riduzione delle sanzioni e minori accertamenti; mentre per le imprese di minori dimensioni sarà rivisto ed ampliato lo strumento del tutoraggio.

Imprese. Arriva l’Iri, l’imposta sul reddito d’impresa, e resta confermata l’Irap. Si prevede che la tassazione dei redditi prodotti dalle imprese commerciali e dai lavoratori autonomi venga assoggettata ad un’unica imposta. In proposito si stabilisce la deducibilità dalla base imponibile di questa imposta dalle somme prelevate dall’imprenditore, dal professionista o dai soci come remunerazione. Queste ultime concorreranno alla formazione del reddito complessivo imponibile ai fini Irpef personale del singolo imprenditore. Per i contribuenti di minori dimensioni, invece, si prevede la possibilità di introdurre il pagamento a forfait di un’unica imposta in sostituzione di quelle dovute. Verrà rivista la tassazione dei giochi e il loro regime, con la finalità prevalente di prevenire la ludopatia, tutelare i minori e inibire forme di pubblicità.

Tassazione ambientale. Il provvedimento, infine, in sintonia con le politiche adottate dall’Unione Europea per lo sviluppo sostenibile, punta ad un riordino della fiscalità al fine di preservare e garantire l’equilibrio ambientale (green taxes); si rivedrà inoltre la disciplina delle accise sui prodotti energetici in funzione del contenuto di carbonio, come previsto dalla proposta di Direttiva del Consiglio europeo in materia di tassazione dei prodotti energetici e dell’elettricità. Il gettito derivante dall’introduzione della carbon tax è destinato prioritariamente alla revisione del sistema di finanziamento delle fonti rinnovabili. L’entrata in vigore delle disposizioni riguardanti la fiscalità ambientale sarà coordinata con la data di recepimento della disciplina armonizzata decisa a livello europeo.

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