Lo ha detto Antonello Giacomelli, sottosegretario del ministero dello Sviluppo Economico, intervenendo quest’oggi alla Camera per chiarire alcuni aspetti del canone Rai: “Legare canone solo alle tv è scelta politica”.
“Il governo è disponibile rivedere le scadenze per l’invio delle autocertificazioni, telematiche o tramite raccomandata, e sta lavorando per rinviare il termine a metà maggio”. A dirlo è il sottosegretario del Mise, Antonello Giacomelli, intervenuto alla Camera per rispondere alle mozioni sul canone Rai. L’intenzione dell’esecutivo sarebbe quella di indicare un termine unico, metà maggio appunto, per dare più tempo agli anziani o ai soggetti privi di pc in casa di presentare il modello in forma cartacea. Antonelli ha poi spiegato che “il presupposto per essere assoggettati al canone non è cambiato, ma è stata solo arricchita la presunzione del possesso”, aggiungendo poi che: “non c’è alcuna inversione dell’onere della prova, solo una piena assunzione dello stato di fatto del cittadino”.
Quanto all’importo del tributo, il sottosegretario apre alla “possibilità di rivedere al ribasso il canone Rai, esonerando dal pagamento i redditi più bassi”. Mentre sulla valenza annuale dell’autocertificazione, chiarisce: “non è possibile modificare il carattere annuale della dichiarazione, perché si basa sullo stato di fatto che deve essere presentato anno per anno”.
“Abbiamo qualificato questa comunicazione come autocertificazione, e come tale prevede sanzioni penali in caso di dichiarazioni false, che va dalla pena pecuniaria a quella detentiva”, spiega poi Antonelli, in risposta alle mozioni che chiedevano chiarimenti sulla natura penale delle sanzioni.
Il sottosegretario conferma che, per la definizione di “apparecchio tv”, vale la nota del Mise del 2012, quindi non rientreranno in questa categoria né tablet né smartphone. Questo perchè: “legare il canone alla sola televisione rappresenta una scelta politica, perchè è chiaro che oggi esistono altri device che consentono di fruire dei servizi radiotelevisivi”. Sui ‘doppi canoni’ (pagata sulla stessa tv da partite Iva, badanti etc.) il sottosegretario assicura che il governo “rivedrà le procedure”.