Riscontrati errori su rendite catastali e contributi a colf, riquadri vuoti per chi ha più certificazioni uniche: si punta a far scaricare i modelli corretti. La Orlandi annuncia “300 mila precompilate già inviate”.
“Il 730 precompilato è nuovo, sperimentale, epocale. Che fosse tutto a posto subito con uno schiocco di dita, per magia, era anche infantile immaginarlo”. Rossella Orlandi difende così la “sua” creatura, finita al centro delle critiche dopo le diverse segnalazioni di incongruenze sui dati precaricati dal Fisco. “Ci sono casi limitati di errori nella certificazione unica” ha ammesso la numero uno delle entrate a margine dell’audizione in Senato, “ma alcune cose sono state esasperate nella coloritura”. Sta di fatto che dai riscontri sono emersi alcuni problemi frequenti. Alcuni minori, come gli importi sbagliati relativi ai contributi a colf e badanti, che però peserebbero sul calcolo finale solo per pochi centesimi di euro. Altri invece più importanti. Ad esempio su molti modelli non sarebbero riportati i giorni di lavoro dipendente o di pensione né, di conseguenza, le relative detrazioni. In alcuni casi chi ha avuto più rapporti di lavoro e quindi più certificazioni uniche si è ritrovato con il riquadro vuoto; in altri ancora i dati relativi alle rendite catastali sono risultati sballati.
Dichiarazioni corrette. Per ovviare ai problemi la soluzione emersa dopo il vertice a tre di lunedì fra Agenzia delle entrate, Inps e Caf sarebbe quella di intervenire sulle dichiarazioni e far scaricare ai contribuenti il modello corretto. Tuttavia, se per coloro che hanno aspettato ad inviare il 730 non ci dovrebbero essere insidie, qualche problema in più si porrebbe per quelli che hanno già inviato il modello. In questo caso le correzioni richiederebbero più tempo e non è esclusa, come paventata negli ultimi giorni, l’ipotesi di una proroga dei termini dal 7 al 14 luglio.
Invii a quota 300mila. In attesa di chiarimenti definitivi sulla vicenda, ieri l’audizione in Senato è stata l’occasione per la Orlandi per snocciolare alcuni dati parziali sull’operazione 730. A distanza di circa venti giorni dall’avvio della “fase operativa” sono 300mila i contribuenti che hanno già inviato la dichiarazione. Il dato è stato ripreso pochi minuti dopo anche da Renzi, che in un question time improvvisato su Twitter ha risposto alle domande dei cittadini sul 730 telematico. A chi gli contestava l’assenza delle spese mediche, il premier ha assicurato che “dal prossimo anno dovremmo inviarle già inserite”, aggiungendo che “è un’assurdità che i sistemi non dialoghino”.
Fila ai Caf. Seppure in aumento, i 300mila che hanno inoltrato il modello restano comunque meno, molto meno, rispetto ai 6 milioni che hanno già delegato la pratica ai Caf, i quali secondo Valeriano Canepari (Consulta Caf) “stanno registrando una affluenza per l’assistenza fiscale non significativamente diversa, fino ad ora, da quanto avvenuto negli anni precedenti”. Tra mancanze, procedure di accesso indigeste e diffidenza verso il nuovo strumento, insomma, l’operazione 730 non sembra essere riuscita finora a realizzare la “mission” più importante: creare un dialogo diretto tra Fisco e contribuente che potesse prescindere dall’intermediazione dei professionisti. Anche se, va ricordato, il progetto è ancora in fase di rodaggio.
Antonio Biondi













