Funzionari, ingegneri, esperti di dati: sono 11mila le assunzioni previste a cavallo del prossimi anno per ringiovanire l’Agenzia delle Entrate. I Concorsi si terranno in due fasi, con l’obiettivo di riportare entro fine 2024 il personale a quota 37 mila. Il piano è stato annunciato dal ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo.
“Nella Pubblica amministrazione fino al 2026 abbiamo in programma una media di 150 mila assunzioni l’anno. Si tratta di contratti a tempo indeterminato” afferma il ministro in un’intervista al Corriere della sera, definendo quest’anno cruciale per il rilancio del comparto: “cominciamo col superare una narrativa che dipinge la PA come incapace e non competitiva”. “Dal 2021 abbiamo ripreso ad assumere e nel 2022 sono entrate nella PA 170 mila persone, di cui 156 mila per sostituire chi è andato in pensione e il resto per aumentare l’organico”. “A livello centrale abbiamo inserito 500 tecnici ed esperti. E a livello decentrato abbiamo dotato i piccoli comuni dei fondi per assumere i tecnici. Ma è vero, stiamo incontrando difficoltà, come del resto succede nel settore privato. Le persone oggi sono molto più attente a valutare le condizioni offerte e le opportunità di crescita professionale”, spiega. Secondo Zangrillo “non basta conoscere alla perfezione norme e procedure, bisogna fare lavoro di squadra. E qui la formazione è centrale. Per questo lanciamo la piattaforma Syllabus, una svolta. Come prevede il mio atto di indirizzo, tutte le amministrazioni dovranno prevedere minimo 3 giorni di formazione all’anno, durante l’orario di lavoro, per tutti i dipendenti pubblici su tre aree: la digitalizzazione, l’aggiornamento amministrativo, i soft skills”, evidenzia. “Ciascun dipendente sceglierà le materie di formazione e sosterrà un esame di ingresso per testare il suo livello. Riceverà quindi dalla piattaforma un programma personalizzato di formazione, con anche momenti di verifica, compresa quella finale”.













