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martedì 17 Giugno 2025
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Istat, pressione fiscale al 39%, peggior dato dal 1999

Nel conto economico del primo trimestre dell’Amministrazione pubblica le uscite sono aumentate dell’1,3% sul 2012. Rimangono stabili le entrate, la pressione fiscale sale di 0,6 punti rispetto all’anno scorso

Aumenta la pressione fiscale in Italia. Nel primo trimestre del 2013 è stata pari al 39,2%, superiore di 0,6 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo rileva l’Istat diffondendo i dati del conto economico trimestrale delle amministrazioni pubbliche. Un’anomalia secondo l’istituto di statistica: negli anni scorsi, infatti, la pressione fiscale è sempre risultata meno accentuata nei primi tre mesi dell’anno rispetto ai trimestri successivi. Ma non solo: attraverso un confronto anno su anno delle analisi dell’Istat a partire dal 1999 quando è cominciata la rivelazione, viene fuori che quello dei primi tre mesi di quest’anno è il valore maggiore mai raggiunto da14 anni.

Entrate e Uscite. Lo stress del conto economico dipende anche dalla diversa dinamica che ha governato entrate e uscite della Pa. Sempre nel primo trimestre 2013, infatti, le uscite totali sono aumentate dell’1,3% annuo. Il loro valore in rapporto al Pil, specifica l’Istat, è aumentato in dodici mesi di 1,3 punti percentuali, raggiungendo il 50% del Prodotto lordo contro il precedente 48,7%. Sul versante delle entrate, invece, gli esperti spiegano che “sono rimaste invariate rispetto al corrispondente periodo del 2012. Tale andamento è stato determinato, in particolare, dalla variazione nulla delle entrate correnti”. Anche in questa voce si riflettono gli effetti della crisi economica: le imposte dirette crescono del 3,2%, ma vengono controbilanciate dal calo del gettito delle imposte indirette (-3%).

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