Marco Castoldi, in arte Morgan, se la prende con la pay tv per non avergli pagato i compensi dovuti. Ma l’azienda risponde: “ha un debito con Equitalia per 300mila euro”.
Non deve essersi accorto di aver accumulato migliaia di euro di debiti col Fisco, Morgan. E probabilmente nessuno se ne sarebbe accorto, se non avesse deciso di attaccare pubblicamente Sky, l’azienda per la quale lavorava in qualità di giudice per il talent “X Factor”. La scena si consuma durante la presentazione del Brianza Rock Festival. Il cantante dei Bluvertigo la prende alla larga, esordendo con un commento piccato nei confronti dei format televisivi: “Il talent show, ma soprattutto X Factor, è la tomba della creatività”, dice. Nulla di nuovo, una critica come tante altre. Certo, detto da uno che nei talent ci ha lavorato per anni suona strano. Poi arriva l’affondo, che svela le ragioni di tanto astio: “Mi piacerebbe che i titoli fossero: X Factor non ha pagato Morgan”. Questione di bonifici, insomma.
Il cachet pignorato. Le dichiarazioni fanno il giro del web e arrivano all’orecchio di Sky, che prontamente sguinzaglia gli avvocati. E risponde, pubblicamente, alle accuse: “Fremantlemedia Italia (la società che produce il talent) e Sky precisano che hanno sottoscritto nel 2014 con l’artista e con la società che ne gestisce i diritti d’immagine (Edizioni Però srl) diversi contratti per la partecipazione di Morgan in qualità di giudice all’ottava edizione di X Factor , accordi che prevedevano un compenso complessivo molto generoso, ben al di sopra degli standard di mercato”, recita il comunicato. E per quanto riguarda i bonifici mancanti? La pay tv precisa che “Sia Sky, sia Fremantlemedia hanno interamente liquidato la quota di spettanza della società Edizioni Però”, tuttavia “la quota di spettanza dell’artista è stata invece sottoposta a pignoramento da parte di Equitalia Nord Spa, per il soddisfacimento di un credito di oltre 300 mila euro vantato dalla società di riscossione nei confronti dell’artista. Sia Fremantlemedia sia Sky, avendo ricevuto intimazione da parte di Equitalia Nord, hanno quindi provveduto e provvederanno a versare quanto dovuto alla suddetta società”.
“Vittima di mobbing”. Insomma, il problema è il debito che Morgan ha accumulato “a sua insaputa” nei confronti di Equitalia. Incassato il colpo, il cantante prova a rimescolare le carte e, attraverso un post sulla sua pagina Facebook, accusa l’azienda di mobbing: “Trovo che i loro insulti siano la cifra del livello basso che rappresentano. A quelli rispondo dicendo che quella macchina in Italia si è quasi interamente retta sulle mie idee e sulla mia competenza, possono demolirmi o cercare di farlo quanto a loro pare, come è avvenuto per tutta l’estenuante scorsa edizione. Possono costruire una mia immagine pubblica deviata e sgradevole, possono rovinarmi la reputazione quanto vogliono, ma si chiama mobbing. Quello che conta è che la realtà e le tracce concrete del mio lavoro sono sufficienti per smontare qualsiasi tentativo di discredito”. Ma lo sfogo tocca da vicino anche l’odiosa formula del talent: “La decadenza di quel format è ormai irrecuperabile- sentenzia- usa dei giovani artisti prendendoli in giro da subito, castrando loro qualsiasi iniziativa di carattere artistico costringendoli ad eseguire come soldatini qualsiasi imposizione senza diritto di replica allo scopo di un preordinato progetto di usa e getta e il 99,9% dei casi più ‘getta’ che ‘usa’”. Chissà se avrebbe pensato le stesse cose, con 300mila euro in più in tasca.