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sabato 3 Maggio 2025
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Nens, 8 mld gettito in meno nel 2012 rispetto previsioni Def

Preoccupa soprattutto andamento Iva, Calo entrate sintomo di una riduzione della tax compliance.

Un minor gettito previsto per il 2012 di quasi 8 miliardi, con un peggioramento rispetto alle previsioni governative, di 0,5 punti di Pil per i saldi e di 0,2 punti per il rapporto debito/Pil. Ma anche la preoccupazione per quel che riguarda il gettito Iva, per i sintomi di una riduzione della tax compliance in un periodo in cui la correzione della finanza pubblica è affidata prevalentemente alle entrate. E per il fatto che l’andamento del Pil previsto non tiene conto degli effetti depressivi del recente terremoto in Emilia, una zona ad alta densità produttiva. E’ questo il quadro previsto per il 2012 dall’Associazione Nuova Economia Nuova Società (Nens) nel nono Rapporto su Andamenti e Prospettive della finanza pubblica. Un documento che analizza i conti pubblici del 2011 ed elabora le stime per il triennio 2012-2014, delineando uno scenario caratterizzato da due anni di recessione – 2012 e 2013 – e da un anno di chiara, ma lenta ripresa. Vista la particolarità dell’anno passato, caratterizzato da interventi di finanza pubblica straordinari per entità e per frequenza realizzati sia dal governo Berlusconi sia dal governo Monti, il Rapporto si sofferma su alcuni aspetti di questo percorso, evidenziandone i punti di forza e le possibili criticità legate in parte alla debolezza del ciclo economico.

 

 

Confronto tra previsioni e consuntivi 2011. In merito al 2011, il Rapporto si sofferma sullo scostamento di oltre 2 miliardi, registrato tra previsioni di dicembre e dato consuntivo relativo alle entrate. Nel comparto delle entrate tributarie, la differenza tra previsioni e consuntivo di poco meno di un miliardo (946 milioni di euro) dipende da minori imposte correnti (dirette ed indirette) per oltre 6 miliardi e maggiori imposte in conto capitale per 5,2 miliardi. Per le imposte dirette, lo scostamento dipende in misura pressoché esclusiva dall’Irpef, inferiore di quasi 4 miliardi, cioè di circa il 2,5% del gettito dell’imposta. Per quanto riguarda le imposte indirette, invece, il gettito Iva è risultato inferiore (rispetto alle previsioni di dicembre) di più di 800 milioni a cui si devono aggiungere maggiori compensazioni per un importo plausibilmente vicino ai 2 miliardi. Il Rapporto, analizzando quanto dedotto dal Def, evidenzia come lo scostamento relativo alle imposte in conto capitale dipenda presumibilmente da un andamento, evidentemente molto migliore del previsto, dell’imposta sostitutiva per il riallineamento dei valori fiscali delle attività immateriali. Infine, il calo dei contributi sociali, di una certa entità, pare parzialmente spiegabile dal rallentamento dell’occupazione nella seconda metà dall’anno. Il residuo non spiegato ammonta a 4,6 miliardi, che potrebbero nascondere l’effetto di cambiamenti di comportamento. Tra questi, secondo il Nens, potrebbero essere presumibilmente inclusi quelli legati alle compensazioni, che, secondo quanto riportato nel Def, hanno fatto registrare un aumento imprevisto per circa 2,2 miliardi. Anche per quanto riguarda il calo del gettito Iva, segnalato nel Def, potrebbero essersi manifestati degli effetti di reazione all’aumento di un punto percentuale dell’aliquota ordinaria (dal 20 al 21%). Secondo il Nens, dunque, per quanto riguarda i saldi di finanza pubblica, il peggioramento imprevisto che emerge dai dati del consuntivo appare determinato da una riduzione delle entrate che risulta in parte non spiegata e in parte congiunturale (e quindi legata all’andamento del ciclo).

Previsioni Nens. Nel complesso, il Nens prevede per i prossimi tre anni uno scenario caratterizzato da due anni, il 2012 e il 2013, di recessione e da un anno di chiara, ma lenta ripresa. Per quanto riguarda il 2012, a peggiorare il già compromesso potere d’acquisto delle famiglie, in ottobre potrebbe anche arrivare l’incremento delle aliquote Iva e manifestarsi gli effetti del terremoto che ha colpito nelle ultime settimane l’Emilia-Romagna. Secondo il Rapporto, i consumi privati scontano l’accavallarsi delle manovre correttive che, essendo per lo più incentrate su aumenti della fiscalità generale, finiscono per comprimere in misura significativa la propensione al consumo delle famiglie. Il 2014 dovrebbe invece vedere il consolidarsi della ripresa. Come sopra accennato, nelle previsioni sulle entrate del Governo secondo il Nens ci sono due elementi di criticità: gli effetti di ciclo e quelli di mancata considerazione dei cambiamenti di comportamento dei contribuenti manifestatisi nel 2011, come l’aumento delle compensazioni indebite dei crediti Iva. Questo fattore, secondo l’Associazione, potrebbe rappresentare un tentativo di difendere, attraverso l’evasione, i margini di redditività compromessi dalla crisi congiunturale. Ma il governo riducendo ulteriormente gli importi massimi entro cui è possibile effettuare le compensazioni, secondo il Nens, non ha risposto con una misura sufficiente. Un secondo elemento di preoccupazione riguarda il gettito Iva (al lordo delle compensazioni). Come sopra accenato, nel Def si rileva che tale gettito nel 2011 è risultato inferiore a quanto previsto dal Governo per 808 milioni di euro. L’impatto dell’incremento di un punto percentuale dell’aliquota ordinaria Iva (dal 20 al 21%) era stato stimato pari a circa 700 milioni di euro. In mancanza di dati precisi non è possibile, sottolinea il Rapporto, affermare con certezza che questo dato segnali un aumento dell’evasione, cumulandosi, da questo punto di vista, al segnale negativo proveniente dall’incremento delle compensazioni. Ma questa rimane comunque una spiegazione molto plausibile al fenomeno. Il documento, infine, sottolinea con preoccupazione la possibilità che il divario tra le previsioni formulate e quelle governative si ampli ulteriormente se questi sintomi di una riduzione della tax compliance dovessero essere confermati nel 2012, anno in cui la correzione della finanza pubblica è affidata prevalentemente alle entrate.

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