La crisi del Covid-19 ha provocato nel 2020 la maggiore flessione delle tasse sui salari nei Paesi industrializzati dalla crisi globale del 2008-2009. A sottolinearlo e’ il rapporto annuale ‘Taxing Wages’ dell’Ocse. Anche in Italia la situazione è nettamente migliorata anche grazie alla trasformazione del bonus 80 euro introdotto dal governo Renzi alla versione a 100 euro per una fascia di reddito più ampia. Il nostro Paese assieme agli Stati Uniti registra il maggior calo del cuneo (-1,91 punti percentuali) rispetto al 2019 (-1,37 punti percentuali per gli Usa). Comunque nonostante l’importante miglioramento, il Belpaese resta ai vertici della graduatoria dei lavoratori più tartassati: per un single senza figli fanno peggio solo Belgio (51.5%), Germania (49.0%), Austria (47.3%) e Francia (46.6%), quindi arriva proprio l’Italia al 46%. Un dato di 11,4 punti sopra la media Ocse. Ben lontani Paesi quali Colombia (zero), Cile (7%) e Nuova Zelanda che stanno dalla parte opposta della classifica (19.1%).
Più in generale il 2020 registra un diffuso effetto pandemia. Le misure adottate si sono in effetti tradotte in una diffusa riduzione del prelievo effettivo sulle retribuzioni. Nei calcoli dell’Ocse, il cuneo fiscale – ovvero la differenza tra il costo totale del lavoro per il datore del lavoro e quanto porta a casa il dipendente – nei Paesi Ocse e’ sceso al 34,6% nel 2020, con un calo di 0,4 punti rispetto al 2019, nel caso di un lavoratore single con salario medio. Il cuneo, che include quindi le imposte personali sui redditi e i contributi previdenziali a carico del datore di lavoro e del dipendente, e’ aumentato in 7 dei 37 Paesi Ocse ed e’ diminuito in 29, in generale per effetto della minore incidenza delle tasse sui redditi. Il calo dell’incidenza di tasse e contributi e’ stato lo scorso anno ancora piu’ significativo nel caso di famiglie con bambini: il cuneo per una coppia monoreddito con figli in media nell’Ocse e’ diminuito al 24,4%, con una flessione di 1,1 punti percentuali, la maggiore registrata dal rapporto da quando e’ iniziata la sua pubblicazione del 2000. L’Italia e’ uno dei Paesi che ha segnato la flessione piu’ ampia pari a -2,7 punti al 36,4%. La Penisola resta ben oltre la media Ocse, ma nel 2020 e’ al sesto posto per il peso del fisco sulle famiglie in cui entra un solo stipendio, mentre nel 2019 aveva il – tutt’altro che invidiabile – primato in materia. Nel caso le retribuzioni in famiglia siano due, il cuneo risulta del 40% (ma -1,7 punti sul 2019) e in questo caso l’Italia e’ al quarto posto nell’Ocse, dietro a Belgio (43%), Germania (41,5%) e Francia (41,2%).
Il cuneo del 46% del lavoratore single medio italiano e’ formato dalla somma tra il 14,8% di imposta sul reddito (Ocse 13,1%) e il carico dei contributi previdenziali, con il 7,2% a carico del lavoratore (8,3% Ocse) e il 24% a carico del datore di lavoro (uno dei piu’ alti dell’Ocse contro una media del 13,3%). Il costo totale del lavoro in Italia risulta pari a 58.889 dollari a parita’ di potere d’acquisto contro la media Ocse di 54.700 ed e’ il 19esimo tra i 37 Paesi Ocse. La Germania ha il maggior costo del lavoro con 84.456 dollari, davanti all’Austria (81.902 dollari) e alla Svizzera (81.822). La Francia e’ ottava con 70.841 dollari, mentre la Colombia ha il costo minore con meno di 12 mila dollari. In Italia il lavoratore single medio, indica inoltre il rapporto, ha una tassazione media pari al 29% del salario lordo (19,5% di imposte e 9,5% di contributi previdenziali) contro la media del 24,8% dell’Ocse. In pratica porta a casa il 71% del salario lordo contro il 75,2% medio Ocse. Il suo salario lordo risulta di 44.755 dollari a parita’ di potere d’acquisto contro i 47.175 della media Ocse ed e’ il 20esimo tra i Paesi industrializzati. Al primo posto in questo caso si colloca la Svizzera con 76.918 dollari, davanti alla Germania (70.454) e all’Olanda (69.213).
Per il lavoratore con figli il prelievo complessivo, prendendo in considerazione gli assegni famigliari ed altre agevolazioni, in Italia e’ del 16,4%, il 13esimo piu’ alto dell’Ocse, contro il 12,9% medio, il che vuol dire che a fine mese a casa arriva l’83,6% del salario lordo contro l’87,1% medio dei Paesi industrializzati. Per la famiglia con due stipendi, il prelievo sul salario lordo risulta del 21,1% (Ocse 18,1%) e viene per il 13,3% dalla tassa sui redditi (media 11,6%) e dal 9,5% di contributi previdenziali (9,7%), con la detrazione dell’1,7% per i benefici famigliari (Ocse 3,1%). Il salario lordo per la famiglia tricolore con due stipendi e due figli risulta di 74.742 dollari a parita’ di potere d’acquisto, il 20esimo tra i Paesi industrializzati e ancora una volta sotto la media Ocse che e’ di quasi 79mila dollari. Al top la Svizzera con 128.500 dollari, la Germania poco sotto i 118mila e l’Olanda con 115.600 dollari.