back to top
sabato 3 Maggio 2025
spot_img
spot_img

Pagamenti elettronici, nel 2012 cresce l’utilizzo di carte prepagate e di debito

Ma secondo l’Osservatorio sulle Carte di credito nonostante il trend positivo gli italiani continuano a preferire il contante. Necessaria una limitazione dei costi per l’utente.

Cresce in Italia il numero delle operazioni effettuate con strumenti di pagamento alternativi al contante. Il trend, se pur lento, ha visto nel 2012 un incremento del 4,2% rispetto al 2011. L’importo complessivo delle transazioni è, invece, diminuito del 2.7% rispetto all’anno precedente. In diminuzione il numero di carte di credito in circolazione (-4.5%), mentre cresce quello delle carte di debito (+5.5%) e delle carte prepagate (+34.2%), che si confermano importante strumento di inclusione finanziaria. Sono questi i dati principali emersi dall’undicesima edizione dell’Osservatorio sulle Carte di Credito realizzato da Assofin, CRIF Decision Solutions e GfK Eurisko che sottolinea inoltre come il mercato sia caratterizzato dallo sviluppo di un ulteriore elemento innovativo: la tecnologia Nfc (Near Field Communication) e i conseguenti pagamenti mobile. In pratica lo smartphone si trasforma in carta di credito e il sistema automaticamente addebita la spesa sul conto corrente del consumatore. Uno scenario di crescita di cui l’Italia potrebbe diventare capofila considerando che nel nostro Paese sono presenti due milioni e mezzo di telefonini dotati di questa tecnologia. Al contrario, sottolinea l’Osservatorio Carte, l’Italia resta un Paese nel quale è ancora molto radicato l’uso del contante. Motivo per cui rimane alta la necessità di contenere i costi dei pagamenti elettronici, per facilitarne la diffusione. Un primo passo in questo senso è stato compiuto a fine luglio da Bruxelles che ha prescritto nuove linee guida – una direttiva e una proposta di regolamento – per cercare di normare il mercato dei pagamenti nell’Unione. La proposta fu di istituire un tetto alle commissioni interbancarie dello 0,2% per le transazioni con carta di debito e 0,3% per quelle con carta di credito. Con tali limiti, secondo Bruxelles, le tariffe interbancarie saranno a un livello per cui sarà indifferente per il commerciante essere pagato con carta o in contanti. 

Le carte di credito. Nel corso del 2012 le carte di credito in circolazione continuano a diminuire (-4.5% rispetto al 2011), un calo più contenuto rispetto al -12% registrato nel 2011 e collegato a processi di razionalizzazione intrapresi sia dagli intermediari finanziari sia dalle famiglie. Il numero delle transazioni effettuate ha fatto registrare un incremento del 3.7% nel 2012, riprendendo il trend di crescita  interrotto con la leggera flessione (-0.3%) rilevato tra il 2010 e il 2011.

Le carte prepagate. Continua a crescere anche la diffusione delle carte prepagate, a conferma del loro ruolo di strumento di inclusione finanziaria (+32.4% nel 2012 rispetto al 2011, anno in cui la crescita era stata del 14.9%). Tale diffusione è stata accompagnata anche da una crescita nell’utilizzo, con un +25.9% per il numero di transazioni e un +30.6% per quanto riguarda il valore delle operazioni.

Le carte rateali e opzione. Il numero di carte rateali/opzione in circolazione ha fatto registrare nel 2012 un ulteriore rallentamento, con un deciso -23.2%. Tale ridimensionamento è dovuto anche alla riduzione delle nuove emissioni (-8.3% nel 2012, sebbene meno incisiva rispetto agli anni precedenti), cui hanno concorso da un lato le strategie di collocamento più selettive e mirate da parte degli operatori al fine di contenere la rischiosità dei portafogli, dall’altro il provvedimento dell’Organo di Vigilanza del 2010, che ha impattato fortemente sul collocamento di tale strumento. Il comparto nel suo complesso mostra un peggioramento dei flussi finanziati (-2.3%) nei primi sei mesi del 2013, dovuto all’ulteriore flessione delle carte rateali (-13.4%), che conferma il prudente atteggiamento del riscorso al credito da parte dei consumatori. Si conferma anche il graduale spostamento del mercato verso le carte opzione, spesso non utilizzate nella modalità di rimborso rateale, che fanno registrare una debole crescita dei flussi transati (+0.2%). I titolari, infatti, mostrano una forte preferenza per tale tipologia di carta, con la quale effettuano quasi 9 operazioni su 10 (87%).

La diffusione territoriale. Le carte a saldo hanno la loro maggiore diffusione in Lombardia (23.6% del totale nazionale), nel Lazio (11.5%) e nel Veneto (9.3%). In fondo alla classifica troviamo invece la Valle d’Aosta (0.2%), il Molise (0.3%) e la Basilicata (0.7%), evidentemente condizionate dalla numerosità della popolazione residente. Anche per la diffusione delle carte rateali si conferma il primato della Lombardia (14.0% del totale nazionale), seguita dal Lazio (11.3%) e dalla Sicilia (11.1%). Diffusione assai modesta, invece, in Basilicata (0.6%), Molise (0.5%) e Valle D’Aosta (0.2%).

La rischiosità del mercato delle carte. Relativamente al livello di rischiosità delle carte di credito, a maggio 2013 si riscontra per le carte a saldo un tasso di sofferenza medio nazionale pari al 2.4%. Per quanto riguarda le carte rateali, invece, si è attestato al 9.0%.

L’analisi della domanda di carte. Per quanto riguarda la domanda, il profilo dei titolari di carta di credito che emerge dall’Osservatorio rimane centrato sui segmenti più elitari e di maggiore solidità finanziaria. La congiuntura economica non favorevole ma anche la scarsa percezione differenziale della carta di credito, rispetto ad altri strumenti di pagamento, non ne favoriscono la diffusione presso segmenti di popolazione più mediana tuttavia potenzialmente interessanti.

L’analisi dell’offerta e le tendenze in atto. Per quanto riguarda il mercato, molti istituti finanziari hanno dotato le carte del proprio portafoglio con la nuova tecnologia contactless, che consente il pagamento senza bisogno di strisciata o inserimento del codice pin. Fra gli strumenti di pagamento si mantiene forte la preferenza degli italiani per le carte prepagate, grazie allo sviluppo del mercato e-commerce, un ambito in cui questa tipologia di carta è percepita come la più sicura. Un ulteriore elemento che sta caratterizzando lo sviluppo del mercato è la tecnologia Nfc (Near Field Communication) e i conseguenti pagamenti mobile: lo smartphone si trasforma in carta di credito e il sistema automaticamente addebita la spesa sul conto corrente del consumatore.

I fattori che influenzano la diffusione delle carte di pagamento. Uno dei principali è legato fondamentalmente alle condizioni strutturali dell’offerta, come la diffusione di postazioni POS e ATM, che ne determina il grado di accessibilità e fruibilità. Un altro elemento rilevante è, invece, di natura socio-culturale: la preferenza da parte degli italiani per il contante, che risulta anche collegata a valori macroeconomici quali il Pil e l’indice di concentrazione del reddito. In generale, un maggior benessere economico e una maggiore distribuzione del reddito favoriscono l’utilizzo della moneta elettronica.

La società italiana resta ancora molto legata all’uso del contante. Questo fenomeno si coglie anche presso i titolari di carte di pagamento elettronico (di credito e/o debito), che avrebbero già a disposizione uno strumento alternativo per effettuare le proprie spese. Sempre nell’ambito delle specificità culturali della domanda il capitolo monografico dell’Osservatorio affronta poi il delicato tema della tracciabilità dei pagamenti, nella duplice accezione di controllo interno (da parte dell’individuo), e quindi di ottimizzazione della gestione della spesa, e di quello esterno di tipo “fiscale”.

Dello stesso autore

RISPONDI

Please enter your comment!
Please enter your name here

Altro in Attualità

Rubriche