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martedì 17 Giugno 2025
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Partono le sanzioni per chi non accetta pagamenti con Pos ma senza incentivi e controlli applicazione difficile

Dopo un’attesa di 8 anni sono scattate dal 30 giugno le sanzioni per gli esercizi commerciali, imprese e professionisti che non accettano pagamenti con bancomat e carte di credito. Previste dal decreto legge 36 del 30 aprile 2022 del Consiglio dei ministri “Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza Pnrr”, le nuove disposizioni sono entrate in vigore con 6 mesi d’anticipo. La normativa prevede una sanzione amministrativa di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione, per chi rifiuti l’accettazione del pagamento elettronico.

Già a partire dal 2014, grazie ad un decreto legge del Governo Monti, era stato introdotto in Italia l’obbligo per negozianti e professionisti di accettare i pagamenti con Pos, misura poi confermata ed estesa a partire dall’1 luglio 2020 dal decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio (n. 124/2019). Nessuna delle due norme, tuttavia, aveva introdotto sanzioni per gli esercenti che rifiutavano pagamenti con carte e bancomat.

“Da ora – fa sapere il Codacons – raccoglieremo in tutta Italia le segnalazioni dei cittadini circa professionisti e commercianti che rifiuteranno i pagamenti con Pos, e siamo pronti a presentare una raffica di denunce alle autorità preposte contro esercenti e operatori scorretti, ai fini delle dovute sanzioni previste dalla legge”.

La nuova normativa ha due punti deboli, rileva Leonzio Rizzo su lavoce.info. In particolare, per l’applicazione delle sanzioni è necessaria la denuncia del cliente, che si vede rifiutato il pagamento tramite Pos. È poco verosimile che un cittadino a cui viene detto di non poter pagare con Pos vada dai carabinieri a denunciare l’accaduto, soprattutto nel caso di piccole cifre come una consumazione al bar o al ristorante o, per esempio, nel caso di una prestazione di un idraulico o un muratore. Forse dovrebbero essere previsti controlli a campione in assenza di denunce. Inoltre, non vi sono incentivi per il cliente a denunciare l’impossibilità a pagare con mezzi elettronici.

L’unico rimasto è la lotteria degli scontrini. Lo scorso anno c’era il cashback, che è stato eliminato perché ritenuto eccessivamente costoso, visto che era applicato a tutti i tipi di acquisti. La lotteria degli scontrini potrebbe essere più efficace se resa istantanea (eventualità prevista dall’art. 18 dalla legge 29 giugno 2022 n. 79) e limitata a settori con particolare propensione all’evasione come, ad esempio, il settore edilizio o della ristorazione.

L’altro elemento di debolezza è che gli esercenti hanno ora incentivi molto minori o nulli ad utilizzare il Pos, visto che il credito di imposta in vigore fino al 30 giugno 2022 non è stato prorogato. È vero che il rimborso delle commissioni potrebbe non essere sufficiente ad incentivare tutti all’utilizzo del Pos, ma eliminare gran parte del rimborso prima previsto potrebbe aumentare il disincentivo all’utilizzo del Pos da parte degli esercenti.

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