Da un lato la legge di stabilità dal sapore di ‘all-in’, fatta con tanto deficit per spingere i consumi nel 2016; dall’altro le difficoltà a tenere in piedi una maggioranza che, al Senato, ha sempre più bisogno del soccorso “esterno” di Denis Verdini. In mezzo, il fattore decisivo: il referendum costituzionale. Se tre indizi fanno una prova, allora è sempre più probabile che il premier decida di andare al voto nel 2017, magari per sfruttare l’onda di una possibile vittoria col referendum. Di Lina Palmerini, da Il Sole 24 Ore.
Rassegna stampa del 26 gennaio 2016
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