Il rapporto tra tasse e Pil dei Paesi Ocse e quello riscontrato in America Latina si riduce di 5 punti percentuali nei 20 anni.
La relazione fra entrate fiscali e Pil in America Latina è nettamente inferiore alla media Ocse pari al 33,8%. E’ quanto risulta dal Rapporto “Entrate fiscali in America Latina 1990 – 2010” realizzato e pubblicato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), in collaborazione con il Centro interamericano delle Amministrazioni tributarie (Ciat) e la Commissione economica per l’America Latina e i Caraibi (Eclac). Dal documento, che mette a confronto i risultati di 15 Stati, emerge però un altro dato: le entrate tributarie nei Paesi latino-americani stanno crescendo lentamente. Un lieve aumento, dovuto principalmente alle condizioni macroeconomiche favorevoli e ai cambiamenti nei sistemi fiscali dei Paesi latino-americani messi a confronto.
Nel periodo analizzato, che va dal 1990 al 2010, il rapporto tra tasse e Pil dei Paesi Ocse e quello riscontrato in America Latina risulta diminuito di 5 punti percentuali. Relazione aumentata nel 2010 in 10 dei 15 paesi dell’America Latina e diminuita in 4. Il più grande incremento si è registrato in Cile con 2,5 punti percentuali, in Argentina con 2 punti e in Perù con 1,1 punti. La contrazione più elevata, invece, è stata riscontrata in Venezuela con 2,9 punti percentuali. L’aumento delle entrate tributarie in questi Paesi ha inizio nel 1990, dopo il periodo di forte instabilità macroeconomica che gli stessi hanno vissuto nel precedente decennio. Durante gli anni ’80, questa zona ha affrontato grandi squilibri fiscali e i vari Paesi hanno fatto ricorso a metodi alternativi per finanziare le spese: prestando o stampando denaro, ad esempio. Da qui è cominciato un periodo di inflazione che ha eroso il reale valore delle entrate fiscali. Solo nel 1990 diverse riforme fiscali hanno iniziato a contribuire a far fronte a questa situazione: la maggior parte dei Paesi latino-americani ha deciso di rispondere con il taglio della spesa pubblica e con politiche mirate all’aumento del gettito delle entrate tributarie.
Così il peso fiscale nei 15 Paesi selezionati dal report, è aumentato di 5,5 punti percentuali del Pil tra il 1990 e il 2010. A fine anni ’80 inoltre è stata introdotta l’Iva, la più significativa riforma fiscale in America Latina. Negli anni ’90, il rapporto tra Iva e Pil è aumentato di 2,1 punti percentuali e ancora di un ulteriore 1,1 punto percentuale fino al 2010. Negli ultimi dieci anni analizzati dal rapporto, l’aumento nelle entrate derivanti da imposte sul reddito, principalmente imposte sul reddito di impresa, è diventato un contributo più importante dell’Iva nell’aumento delle entrate fiscali.