Nulla a che vedere con i condoni tombali di tremontiana memoria, ma per evasori ed elusori pur sempre l’ennesima possibilità di mettersi in regola pagando meno del previsto. Con la voluntary arriva il reato di autoriciclaggio.
Per chi ha portato illegalmente capitali all’estero arriva la sanatoria light. Il Parlamento h infatti approvato le norme sulla così detta voluntary disclosure per favorire il rientro in italia dei soldi detenuti nelle banche svizzere e nei paradisi fiscali. Le norme prevedono forti sconti sulle sanzioni e azzeramento delle pene. Con 199 voti a favore, 61 no e 12 astenuti, il Senato ha confermato il testo già varato dalla Camera. Accanto alla sanatoria arriva il reato di autoriciclaggio. Con le nuove disposizioni, chi ha nascosto tesori oltre confine potrà autodenunciarsi al Fisco senza il rischio di incorrere in procedimenti penali, pagando l’intero importo delle tasse evase più le sanzioni, che nel testo vengono però fortemente attenuate. Unito agli sconti, viene inserito il reato di autoriciclaggio, con pene dai due agli otto anni di reclusione, che si applica a chi non aderisce alla collaborazione volontaria e viene scoperto successivamente. Dure le critiche dall’opposizione: secondo Sel il provvedimento assicura l’impunità a chi ha provocato un danno gravissimo al paese, per i 5 stelle la previsione del reato di autoriciclaggio è inutile.
Come funziona. Tra le novità c’è l’abolizione dell’anonimato: per fare rientrare i soldi in Italia, l’evasore dovrà comunicare all’Agenzia delle Entrate il codice fiscale, oltre all’estratto dei conti correnti e tutte le altre informazioni necessarie per tracciare e localizzare i soldi. La finestra è aperta fino al 30 settembre 2015, ma vale solo per le violazioni commesse entro il 30 settembre di quest’anno.Nonostante l’autodenuncia comporti il pagamento per intero dei tributi evasi, i vantaggi di aderire alla collaborazione restano notevoli, soprattutto dal punto di vista penale. Il collaboratore volontario, infatti, non rischia la reclusione in caso di infedele o omessa dichiarazione (per legge da uno a tre anni), né per dichiarazione fraudolenta (da 18 mesi a 6 anni), occultamento di documenti contabili (da 6 mesi a 5 anni), riciclaggio o impiego di denaro di provenienza illecita (da 4 a 12 anni). Non solo. Se il contribuente collabora, le sanzioni applicabili sulle imposte evase vengono automaticamente ridotte: ad esempio per le attività detenute all’estero che non superano i 2 milioni di euro si applica l’aliquota del 27%, più una sanzione che va dal 3%, se il paese ha stipulato un accordo fiscale con l’Italia, al 6% se le attività sono in paesi black list. Inoltre, se il reddito denunciato è stato prodotto in Italia, con la collaborazione volontaria la sanzione viene ridotta ulteriormente del 25%.
Autoriciclaggio. Nella legge approvata ha trovato posto anche il nuovo reato di autoriciclaggio, che assieme agli sconti sulle sanzioni dovrebbe incentivare l’emersione dei capitali nascosti. L’illecito si applica a “chiunque, avendo commesso un delitto non colposo, impiega, sostituisce o trasferisce in attività economiche o finanziarie, i beni o le altre relative utilità in modo da ostacolare l’identificazione della loro provenienza delittuosa”. In pratica, chi non collabora rischia di incorrere anche in questo reato, che prevede una pena compresa tra i due e gli otto anni di reclusione più una sanzione amministrativa variabile tra 5 e 25mila euro.