Le attuali debolezze dell’Irpef non sembrerebbero trovare, almeno ad un primo esame, sostanziali correzioni nel disegno di legge delega per la riforma fiscale recentemente presentato. La delega è densa di elencazioni che riguardano sia gli aspetti generali del tributo, sia questioni specifiche relative alle singole categorie di reddito. Lo scrive la Corte dei Conti nel “Rapporto 2023 sul coordinamento della finanza pubblica” riguardo il futuro dell’Irpef. Tuttavia, conclude l’alta magistratura contabile “limitare il perimetro della progressività (con l’estensione ulteriore della Flat tax ndr) tenderà nel tempo ad aggravare la tensione tra coloro che alla progressività sono soggetti e coloro che se ne possono sottrarre. Una volta ristretti gli ambiti di applicazione della progressività, sarà complesso confidare su di essa per realizzare un’adeguata azione redistributiva, e per definire una coerente struttura di contribuzione al finanziamento della spesa pubblica. In questa prospettiva, dunque, è necessario valutare se forme meno disordinate del sistema di tassazione dei redditi possano essere raggiunte a fronte di una progressività formale più moderata ma estesa a tutte le categorie di reddito”.
Delega fiscale: Corte dei Conti, quale futuro per equità e progressività?
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