Approvato in prima lettura il pacchetto di misure che introduce un nuovo sistema di monitoraggio di spese fiscali, evasione ed economia sommersa.
Relazioni annuali e dettagliate su erosione ed evasione fiscale da incardinare stabilmente nelle procedure di bilancio. È quanto ha stabilito il Governo, che sulla scorta di quanto previsto dalla delega fiscale mette a punto un nuovo sistema di monitoraggio che servirà per capire quanto, come e dove intervenire per mettere ordine al maremagnum di tax expediture e sbarrare le possibili vie di fuga fiscali. Il pacchetto di misure approvato in via preliminare lo scorso 26 giugno, infatti, si concentra essenzialmente sul metodo. Stime approssimate cederanno il passo a rapporti circostanziati, stilati ogni anno da un pool di quindici esperti selezionati dall’esecutivo, che oltre a fornire dati finalmente ufficiali costituiranno una base solida per l’attuazione delle strategie fiscali.
La conta delle spese fiscali. Sulle agevolazioni fiscali, se non è una prima volta poco ci manca. L’unica relazione che si ricordi è datata 2011: in quel caso un gruppo di lavoro costituito dal ministero dell’Economia arrivò a contare 720 sconti per un mancato gettito complessivo di quasi 254 miliardi di euro. Poi più nulla, o quasi. Da qui la necessità di avere un quadro preciso dei regimi attualmente in vigore, in vista di una più organica redistribuzione del carico fiscale. Per questo sarà compito del Governo costituire una commissione di esperti che avrà il compito di predisporre ogni anno un rapporto dettagliato da allegare al Def e alla legge di Stabilità, che indichi anche quali voci di spesa possono essere eliminate o ridimensionate perché obsolete o eccessivamente onerose. Come previsto dalla legge-delega, inoltre, tutti i risparmi conseguiti confluiranno nel fondo per la riduzione della pressione fiscale.
Lente d’ingrandimento sull’evasione. Stesso metodo anche per il monitoraggio del sommerso e dell’evasione fiscale. Un pool di 15 esperti del settore dovrà stilare ogni anno una relazione che informi sull’andamento dell’economia sommersa e predisponga stime accurate sull’evasione fiscale. Non solo. Il documento dovrà valutare il tax gap per tutti i tributi (anche locali), incorporando tutte le possibili disaggregazioni (settoriali, dimensionali, geografiche e per tipo di contribuente) e verificare l’impatto, in termini di risultati, delle strategie di contrasto all’evasione. Sulla scorta di queste analisi, toccherà poi al Governo predisporre un rapporto da inserire nel Def, che contenga tutti i risultati conseguiti durante l’anno, sia in materia di contrasto all’evasione fiscale e contributiva, che sul recupero di somme dichiarate e non versate e recupero del gettito fiscale e contributivo.













