Al summit focus sullo scambio di informazioni bancarie. Al via la libera circolazione delle informazioni fiscali entro la fine dell’anno, mentre con i Paesi extra Ue si dovranno attendere gli accordi internazionali.
Aprire la cassaforte dei segreti fiscali: è questo uno degli obiettivi del vertice straordinario di Bruxelles che ha accolto i Capi di Stato e di governo dei 27 Paesi dell’Unione Europea. Il presidente della Commissione ha promesso una direttiva entro la fine del 2015. “Il totale delle perdite di reddito conseguenti alla inaccettabile e non più tollerabile evasione fiscale è stimata in circa 1.000 miliardi di euro l’anno” ha dichiarato alla vigilia dell’incontro José Manuel Barroso. “Una cifra che è pari quasi al doppio del deficit annuale di bilancio di tutti i Paesi membri e al budget settennale dell’Unione”. L’evasione è una piaga per l’Europa e, secondo i dati dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, Cipro è uno dei Paesi con la percentuale più alta, del 28%. Al termine dell’incontro è stato invece il premier lussemburghese Jean-Claude Juncker a fissare le tappe: “Ci sarà lo scambio automatico delle informazioni qualunque cosa succeda a partire dal primo gennaio 2015 ma solo sugli interessi di risparmio”, mentre l’estensione sugli altri tipi di redditi “dipenderà dai negoziati con la Svizzera”. Recentemente l’Ecofin ha dato mandato alla Commissione di avviare le discussioni per fare accordi fiscali con i Paesi terzi, ovvero Svizzera, Andorra, San Marino, Monaco e Liechtenstein. Quanto alla tassazione del risparmio, l’auspicio è che entro fine anno venga adottata la direttiva che agevola gli scambi di informazioni bancarie tra i Paesi membri, mentre simili misure dovrebbero essere estese anche in ambito Ocse.
Un passo importante per Enrico Letta. “Il Consiglio Ue si è chiuso con un accordo che comprende due punti: energia e lotta all’evasione fiscale. E’ un buon accordo”. Queste le prime parole del presidente del Consiglio Enrico Letta dopo il vertice. “E’ importante è che siano state affermate due date: il 2014 e il 2015” ha spiegato Letta. In merito alla lotta all’evasione fiscale, il vertice di Bruxelles ha segnato “una forte spinta in avanti” concordando la data di fine anno per procedere “con lo scambio automatico di informazioni” tra i 27 stati membri della Ue, “che siano o meno conclusi gli accordi in materia con Svizzera, Liechtenstein, Monaco, Andorra e San Marino”, ha spiegato Letta che ha anche parlato di unione bancaria. “Spero si possa fare senza bisogno di cambiare i trattati. Il completamento dell’unione bancaria sarà un punto forte della discussione di giugno”.
Il premier italiano ha inoltre ribadito la sua contrarietà all’aumento dell’Iva: “Se ci saranno le risorse, sarà auspicabile che si eviti. L’aumento c’è, non lo decide questo governo. Dobbiamo discutere sulle risorse che saremo in grado di reperire tagliando la spesa da altre parti, capendo se è possibile riuscire in questa diminuzione delle tasse, ci impegneremo su questo come sulle altre questioni”.
I commenti degli altri leader. Secondo Hollande, va trovato un compromesso sull’evasione, meglio la lotta a chi non paga che aumentare le tasse. Mentre il presidente del parlamento Ue, Martin Schulz, sostiene il dimezzamento entro il 2020 dell’evasione. “In questi tempi di crisi, non possiamo assolutamente permetterci di perdere ogni anno 1000 miliardi di euro di gettito fiscale. Vi esorto pertanto a impegnarvi oggi al conseguimento dell’obiettivo di dimezzare l’ammanco fiscale entro il 2020”. E chiede subito la lista nera dei paradisi fiscali. “Eliminarli – dice – è un compito titanico, ma ne vale la pena”. L’Unione Europea sta preparando una stretta sull’evasione fiscale e lavorerà “per assicurare che le aziende paghino di più dove hanno la sede” ha commentato il cancelliere tedesco Angela Merkel. “E’ importante, se vogliamo incoraggiare la gente a pagare le tasse in modo equo, agire in modo risoluto contro le frodi fiscali e l’evasione, piuttosto che chiedere a chi già paga di pagare di più”. “La migliore soluzione è stabilire forti standard internazionali”, ha aggiunto il premier britannico, David Cameron, al termine del vertice di Bruxelles, sottolineando come il tema sia “al cuore dell’agenda del prossimo G8”. Cameron ha spiegato che “le conclusioni di oggi sono chiare sul fatto che ci sarà un piano scambio di informazioni fiscali fra tutti i Paesi Ue”, inclusi quindi Austria e Lussemburgo. Allo stesso tempo però il risultato di oggi costituisce “un grande passo avanti da cui partire” in vista del prossimo G8. “Non vogliamo creare standard Ue, ma standard internazionali” ha spiegato il premier britannico, secondo cui la questione dell’evasione fiscale è ormai “un grande problema a livello mondiale” e oggi c’è “una reale opportunità di vedere un’azione internazionale, non si può fare da soli”. “Avrei voluto che il principio dello scambio automatico di informazioni in chiave anti-evasione nelle conclusioni fosse più preciso ed esplicito”: ha detto invece il presidente della Commissione Ue José Barroso.