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martedì 8 Luglio 2025
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Il bilancio 2010 della Guardia di Finanza, scoperti redditi occultati al fisco per 49,245 miliardi di euro

Balzo dell’ammontare dei redditi sottratti al fisco individuati dalla Guardia di Finanza nel corso del 2010, rispetto al 2009. La Gdf ha denunciato quasi 50 miliardi di euro evasi nell’anno appena passato, che segnano un incremento su base annua del 46%. Oltre il 40% dell’imponibile recuperato proviene dai redditi occultati da evasori totali, altri dieci miliardi dalle attivita’ con paesi off-shore.

Nettamente positivo il bilancio del 2010 per la Guardia di Finanza. I risultati sono stati   recentemente illustrati dal Comandante Generale delle Fiamme Gialle, Generale di Corpo d’Armata Nino Di Paolo, ai membri della VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati durante l’audizione del 26 gennaio scorso.
Al 31 dicembre scorso, l’attività operativa del Corpo ha consentito di scoprire redditi non dichiarati al fisco per 49,245 miliardi di euro (+46% sul 2009), tra i quali spiccano 20.263 miliardi di euro (+ 47% sul 2009) occultati dagli 8.850 evasori totali identificati (+ 18% rispetto al 2009), ossia soggetti che pur svolgendo attività economiche  non avevano mai presentato le dichiarazioni dei redditi.
(continua)

Sono invece 10,533 i miliardi di euro nei casi individuati di evasione fiscale internazionale, posti in essere mediante fittizie residenze di persone fisiche e società in paradisi fiscali, ovvero attraverso esportazioni di capitali in paesi off-shore. I redditi evasi scoperti nel 2010 mediante queste condotte sono aumentati dell’81% rispetto al 2009. Per la lotta ai paradisi fiscali un ruolo molto importante è svolto dalla rete degli esperti della Guardia di Finanza, attualmente dislocati in 12 capitali ritenute “strategiche” nell’economia mondiale.
Sono stati inoltre smascherati casi di evasione all’Iva (dovuta e non versata) per 6,382 miliardi di euro (+6% rispetto al 2009).
Accertate frodi all’Iva realizzate con il metodo delle cosidette frodi “carosello” per 2,763 miliardi di euro (+ 3% sul 2009), che venivano attuate mediante l’interposizione di imprese “cartiere” (costituite cioè al solo scopo di far girare fatture false) che acquistano merci da altri Paesi comunitari e da San Marino in sospensione d’Iva, le rivendono ai reali destinatari applicando l’imposta, ma poi omettono di versare le somme all’erario, svanendo nel nulla dopo poco tempo. Se si guarda al biennio 2009–2010, l’evasione di Iva collegata a frodi “carosello” ammonta, nel complesso, a 5,5 miliardi di euro, pari al 44,7% dei 12,3 miliardi di euro di Iva evasa complessivamente scoperta dalla Guardia di Finanza nel medesimo arco temporale. L’incidenza di queste frodi è molto forte anche sul totale dei reati tributari segnalati alla Magistratura. Infatti, più della metà degli 11.490 reati scoperti nel 2010, riguarda le violazioni più gravi che sono principalmente connesse alle frodi Iva, quali l’emissione di fatture per operazioni inesistenti e la dichiarazione fraudolenta (5.763 casi), l’occultamento di documentazione contabile (2.011 casi) e l’omesso versamento o l’indebita compensazione d’Iva (486 casi).
Inoltre, sempre in tema di polizia economico-finanziaria, vanno evidenziati:
– 48,7 milioni di euro di diritti doganali evasi accertati, con il sequestro di 280.088 tonnellate di tabacchi lavorati esteri di contrabbando (di cui 62 tonnellate contraffatti). Per il contrabbando, c’è da dire che da tempo l’Italia non è più solo un mercato di consumo dei tabacchi ma anche un’area di transito dei carichi provenienti dall’Europa orientale e dal Medio Oriente. A partire dal 2007 si è registrata una ripresa dei sequestri di tabacchi, anche se su valori molto più bassi rispetto a quelli degli anni ‘90: nell’ultimo triennio, però, è riscontrabile una certa costanza nei quantitativi sequestrati (tra le 270 e le 290 tonnellate all’anno), sintomo che il fenomeno è attestato su livelli stabili.
-più di 50,1 milioni di euro di accise evase per contrabbando di olii minerali ed alcool, con sequestri di 8,6 tonnellate di prodotti energetici e di 87.067 litri di alcole;
-la chiusura di 1.918 centri di raccolta di scommesse non autorizzate, anche on line (+ 166% rispetto al 2009).
Particolarmente efficace quest’anno anche l’attività svolta dalla Guardia di Finanza sull’altro versante del bilancio pubblico, cioè le uscite.
Infatti, in materia di spesa pubblica, sono state scoperte truffe per giustificare o ottenere  finanziamenti per 756 milioni di euro (+ 24% rispetto all’anno precedente) pervenendo al sequestro di beni per equivalente pari a 272 milioni. Inoltre, le indagini hanno permesso di smascherare frodi alla sanità pubblica per 30 milioni. Spicca, altresì, la segnalazione alla Corte dei Conti dei responsabili di danni erariali per 2 miliardi di euro. Sempre sul versante delle uscite le Fiamme Gialle hanno denunciato alle Procure della Repubblica competenti  4.486 truffatori che, avendo falsamente attestato un basso tenore di vita, avevano fruito dallo Stato e da altri Enti Pubblici, di agevolazioni non spettanti sotto forma di borse di studio, contributi sugli affitti ed altri sussidi che potevano essere destinati ai veramente bisognosi.
Sul fronte della lotta alla contraffazione, i sequestri complessivi delle Fiamme Gialle ammontano a 110.666.859  di pezzi, tra prodotti del comparto della moda – 37 milioni – e articoli pericolosi per la pubblica incolumità, con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 13.234 responsabili. Nell’ultimo biennio, l’andamento del fenomeno nel suo complesso è costante, ma si registra un progressivo aumento dei sequestri dei beni di largo consumo (nel 2010, +36% sul 2009). Risultati, questi, di primissimo piano, raggiunti grazie all’adozione dei nuovi strumenti investigativi delle consegne controllate e delle operazioni sotto copertura approvati dal Parlamento con la Legge 23 luglio 2009, n. 99.
Nella lotta alla criminalità economica organizzata sono stati sequestrati alle “ mafie” 4.828 beni per un valore pari a 3 miliardi (+ 30% sul 2009) e ne sono stati confiscati (cioè definitivamente assegnati allo Stato) 542 per un valore di 142 milioni. Va rilevato che circa il 23% del valore dei sequestri operati dal Corpo in materia di criminalità organizzata in ambito nazionale è riconducibile a beni ed aziende ubicati nel Centro Nord; è questo un segno che è ormai normale, nel corso delle indagini patrimoniali sulla criminalità, ricercare i reinvestimenti dei proventi illeciti in qualsiasi area del Paese.
 Sono invece 1.131 i soggetti denunciati per riciclaggio di somme di  denaro pari, complessivamente, a 3.209 milioni di euro e sono stati sequestrati loro beni per 367 milioni (+ 21% sul 2009).
Nell’attuale scenario di instabilità dei mercati internazionali, particolare attenzione la Guardia di Finanza ha rivolto alla repressione degli illeciti economico-finanziari che possono mettere a rischio la solidità e la trasparenza dei movimenti di denaro nel circuito legale. In questo contesto, sono state denunciate 1.261 persone per abusivismo bancario e finanziario, 2.396 per bancarotta ed altri reati fallimentari ed altre 625 per usura; attività che hanno portato al sequestro di beni per un valore di 294 milioni di euro.
Nel comparto delle frodi finanziarie, le Fiamme Gialle hanno considerevolmente aumentato il loro impegno sull’utilizzo improprio o per finalità illecite degli strumenti finanziari derivati; attualmente, sono in corso 21 indagini che interessano, complessivamente, 51 Enti Territoriali (8 Regioni, 3 Province e 42 Comuni), per finanziamenti collegati a derivati di copertura per un ammontare di 9,72 miliardi di euro.

 

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