L’economia sommersa in Italia vale 206 miliardi di euro. Lo certifica l’Istat, nel report su “Pil, indebitamento e saldo primario delle Ap” per il biennio 2012-2014. Per l’istituto, le attività non osservate pesano il 12,8% del Pil, in aumento dello 0,4% rispetto al 2011. Al risultato concorre un lieve aumento dell’incidenza dell’economia illegale (+0,1%), la significativa crescita di correzioni sulle sotto-dichiarazioni dei redditi delle imprese (+0,4 per cento) e il maggiore ricorso a prestazioni di lavoro irregolari (dal 4,3% al 4,4%). In leggero aumento anche la pressione fiscale complessiva, che comprende imposte dirette, indirette, in conto capitale e contributi sociali in rapporto al Pil: nel 2013 è salita dello 0,1%, attestandosi al 43,5%. Sul fronte delle entrate delle Ap, si registra un +0,6% rispetto al 2013, con un impatto sul Pil del 48,1%: il dato è influenzato dalle entrate correnti (+0,9%), in particolare dall’aumento delle imposte indirette (+3,3%), riferibile ai gettiti di Iva e Tasi.
Istat, rapporto sulle Ap: economia sommersa vale 206 miliardi di euro
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