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giovedì 1 Maggio 2025
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Redditometro, lo strumento adesso è a prova di privacy

Non ci saranno le spese al supermercato e quelle per abbigliamento. Il Fisco non considererà tutte le spese medie Istat, mentre il “fitto figurativo” sarà utilizzato solo in fase di contraddittorio.

Dopo quasi quattro anni di gestazione, adesso sembra davvero pronto a partire. L’Agenzia delle Entrate «sblocca» il redditometro, accogliendo in una circolare le osservazioni avanzate dal garante della privacy: il 21 novembre 2013: non si utilizzeranno le medie Istat per il calcolo di alcune spese, per il nucleo familiare si farà riferimento ai dati del Comune mentre il cosiddetto «fitto figurativo» sarà utilizzato solo in fase di contraddittorio. In dettaglio l’Agenzia non utilizzerà nel nuovo accertamento sintetico, né in fase di selezione né in sede di contraddittorio, le spese correnti determinate solo con la media Istat, come alimentari e bevande, abbigliamento e calzature, alberghi e viaggi organizzati. La tipologia di famiglia di appartenenza (lifestage) verrà confrontata con i dati dell’Anagrafe Comunale. Il «fitto figurativo», attribuito a coloro per i quali non si conosce la disponibilità di un’abitazione nel comune di residenza, è escluso dalla fase di selezione ma rientra nel contraddittorio. Occhio dunque alla cassetta postale: l’Agenzia potrà infatti iniziare a chiedere ai contribuenti le informazioni più salienti nel caso il loro tenore di vita risulti decisamente in contrasto con il reddito dichiarato.

Spese ancorate a dati certi. Le spese per beni e servizi di uso corrente determinate con esclusivo riferimento alla media Istat della tipologia di nucleo familiare e area geografica di appartenenza restano fuori anche dal contraddittorio con il contribuente, oltre che dalla fase di selezione. Solo nel caso in cui gli importi corrisposti per tali spese dovessero essere individuati puntualmente dall’Ufficio potranno essere oggetto di contraddittorio e concorrere quindi alla ricostruzione sintetica del reddito.

Risultanze anagrafiche. Per evitare che vengano selezionati contribuenti per i quali emerge uno scostamento individuale che potrebbe invece trovare giustificazione nel reddito complessivo dichiarato dalla famiglia, l’Ufficio delle Entrate accende un faro sulla reale situazione del nucleo familiare prima ancora di inviare l’invito al contraddittorio grazie al collegamento telematico con l’anagrafe comunale. Viene in questo modo risolto il problema del disallineamento tra “Famiglia fiscale” (costituita da contribuente e coniuge oltre che dai figli e/o dagli altri familiari fiscalmente a carico) e “Famiglia anagrafica” (comprendente anche figli maggiorenni e altri familiari conviventi, nonchè i conviventi di fatto, non fiscalmente a carico).
Il fitto figurativo. E’ la spesa attribuita al contribuente che non risulta, nel comune di residenza, in possesso di un immobile a titolo di proprietà o altro diritto reale, di locazione o di leasing immobiliare, oppure a uso gratuito, non viene preso in considerazione nella fase di selezione. Sarà il contribuente, in sede di contraddittorio, a illustrare la sua condizione abitativa per cui l’Agenzia sostituirà la spesa per “fitto figurativo” con le “spese per elementi certi” connesse alle caratteristiche dell’immobile di cui dispone.
Privacy. Per ricostruire sinteticamente il reddito del contribuente, nel rispetto del parere del Garante della Privacy, l’Agenzia terrà quindi conto: delle spese certe, delle spese per elementi certi, della quota di incremento patrimoniale imputabile al periodo d’imposta, della quota di risparmio formatasi nell’anno.

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