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giovedì 1 Maggio 2025
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Riforma fiscale: Franco, priorità a interventi senza oneri per lo Stato Irap abolita ma coperture non individuate

L’annunciato “choc fiscale” promesso, per far ripartire l’economia, non ci sarà. “L’obiettivo è aliquote più basse e un sistema più semplice per tutti ma con 960 miliardi di spesa pubblica e un rapporto debito – Pil al 167% togliamoci dalla testa che si possa finanziare la riforma fiscale in deficit”. L’intervento del ministro dell’Economia, Daniele Franco, davanti alle Commissioni Finanze di Camera e Senato risulta tranquillizzante per gran parte dei parlamentari aggrappati dietro le panchette individuali anti Covid sistemate in un’aula di palazzo Madama. “Ci assicura che non ci saranno nuove patrimoniali e che non verranno toccati gli estimi catastali e la flat tax?” Si chiede a scanso di equivoci dai banchi del centrodestra, opposizione compresa. “Siamo soddisfatti perché l’Irpef per i ceti medi si aggiusta, ma senza penalizzare nessuno, vero?” incalzano  i Dem.  Franco conferma. Il ridisegno delle aliquote Irpef, forse con il sistema alla tedesca o forse no, si farà. Sicura anche l’abolizione dell’Irap ma “potrà essere finanziata dall’aumento delle imposte sulle imprese solo parzialmente, perché un aumento dell’Ires potrebbe scoraggiare gli investimenti esteri”. Non viene presa in considerazione dal governo un finanziamento degli interventi interno al sistema, spostando il peso della pressione fiscale dagli scaglioni di reddito più basso a quelli più alti. L’obiettivo rimane una riformulazione della curva delle aliquote marginali effettive Irpef solo per i redditi medi e, di riflesso, alti. Si era parlato come fonte di finanziamento di una drastica riduzione delle agevolazioni speciali. Ma anche la possibilità del contenimento del numero delle spese fiscali, spesso ingiustificate e improduttive, viene fortemente ridimensionato da Franco, che parla della necessità di un esame da effettuare misura per misura per eliminarne alcune. Nei progetti del governo anche una rivisitazione delle aliquote Iva per numero e classificazione, a parità di gettito. La lotta all’evasione viene enunciata con forza, ma il ministro dell’Economia non va oltre le vaghe richieste di misure, come l’utilizzo delle banche dati e l’ampliamento dei soggetti obbligati a fatturazione elettronica, contenuto nel documento parlamentare sulla riforma dal quale l’audizione è scaturita, senza scioglierne i nodi. Alla domanda di un parlamentare su quale siano i piani dell’esecutivo per potenziare l’Agenzia delle Entrate, il ministro Franco ha risposto dopo diverse sollecitazioni, senza dare indicazioni precise. Entro il mese, ha confermato il ministro, dovrebbe essere varata la legge delega di riforma da presentare al parlamento, alla quale seguirà un lungo periodo di messa a punto dei decreti attuativi. Nell’elaborazione, ha previsto Franco, verranno coinvolti esperti e parti sociali.

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