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domenica 4 Maggio 2025
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Usa, scandalo fisco, Tea Party nel mirino dell’agenzia delle entrate

Obama sotto accusa per l’atteggiamento dell’Irs nei confronti di un gruppo di politici conservatori.

La chiamano sindrome del secondo mandato. E Barack Obama sembra non esserne immune. Controlli politicizzati del Fisco, mancate verità su un attacco terroristico e limitazione della libertà di stampa. Sono tre le accuse che stanno tenendo l’amministrazione statunitense sulle spine in questi giorni. L’Internal Revenue Service (Irs), l’agenzia delle entrate dagli Stati Uniti, avrebbe deliberatamente preso di mira alcuni gruppi politici conservatori che chiedevano l’esenzione dal pagamento delle tasse, ritardando l’iter delle loro pratiche e chiedendo informazioni non necessarie. A rivelarlo è una relazione dell’ispettore generale del dipartimento del Tesoro ottenuta da Cnn attraverso una fonte interna al Congresso. Piovono inoltre le accuse di aver coperto gli allarmi della Cia sull’attacco al consolato Usa di Bengasi e quelle da parte dell’Associated Press, la più grande agenzia di stampa americana, che rinfaccia all’amministrazione di avere spiato le telefonate dei propri reporter.

 Scandalo fiscale. Secondo la relazione, l’Irs avrebbe riservato un trattamento “iniquo” ai gruppi che contenevano il termine “Tea Party” nel proprio nome. Per più di 18 mesi l’agenzia delle entrate americana ha usato “criteri inappropriati” per valutare le applicazioni e poi ha trasmesso tali pratiche a un team di specialisti per la revisione. “Anche se la valutazione di alcune domande è stata avviata subito dopo il ricevimento delle richieste, nella maggior parte dei casi nessun lavoro è stato completato in meno di 13 mesi”, troppo tardi per la campagna elettorale del 2012. Delle 296 applicazioni revisionate, 108 sono state approvate, 28 sono state ritirate dai richiedenti stessi e 160 casi restano ancora aperti. Sempre oggi il procuratore generale degli Stati Uniti, Eric Holder, ha ordinato di aprire un’inchiesta per far luce sui casi di trattamenti iniqui da parte dell’Irs. Lo scandalo era scoppiato venerdì scorso quando una funzionaria dell’agenzia aveva presentato le sue scuse pubbliche ai Tea Party per averli presi di mira.

La reazione di Obama. «I responsabili saranno puniti: queste cose non devono accadere mai più». Barack Obama, promette tolleranza zero contro i responsabili dello scandalo che coinvolge la Irs. «Ho avuto ora l’opportunità di leggere le conclusioni di questo rapporto sul personale che ha inappropriatamente messo nel mirino gruppi conservatori sul fronte fiscale. Quanto è emerso è intollerabile e imperdonabile. Il governo federale ha sempre l’obbligo di agire in modo da meritarsi la fiducia dei cittadini, è ciò è ancora più importante per l’Agenzia delle Entrate, che deve sempre agire in modo equo imparziale. I suoi impiegati devono comportarsi con assoluta integrità». «Il rapporto – attacca Obama – ha dimostrato che alcuni di loro non sono stati all’altezza. Ho già dato indicazioni al ministro Jack Lew di punire i responsabili e che vengano accolte le raccomandazioni degli ispettori perché tutto ciò non accada mai più. Al di là del fatto che queste azioni fossero autorizzate, in ultima analisi, erano sbagliate. Servire il pubblico è un privilegio solenne. Mi aspetto che tutti coloro che lavorano nell’amministrazione federale mantengano i più alti standard etici e morali. Così come fa il popolo americano. E come presidente intendo assicurare che i nostri dipendenti pubblici seguano questo livello di condotta ogni giorno».

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