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venerdì 24 Ottobre 2025
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Caos agenzie, Greco dalla parte degli ex-incaricati: “basta demagogie”

Il magistrato si dice “preoccupato” per l’Agenzia delle entrate e invita a riflettere sulla situazione in cui versa la riscossione. E sulle depenalizzazioni in arrivo ammonisce: “Solo a Milano 4mila processi rischiano di saltare”.

Il caos delle agenzie fiscali “è un discorso serio da affrontare senza demagogia” perché “senza benzina la macchina fiscale non può andare avanti”. A lanciare l’appello è Francesco Greco, nel corso di un convegno sull’evasione fiscale organizzato alla Camera dal M5s. Il procuratore aggiunto di Milano ammette di essere “preoccupato perché la sentenza della Consulta- che ha dichiarato illegittimi quasi 800 funzionari incaricati delle agenzie fiscali – ha creato disagio, e lo Stato non può fare a meno di organizzazioni come l’Agenzia delle entrate che negli ultimi dieci anni ha avuto un aumento notevole della professionalità, oltre che funzionari validi diventati dirigenti senza concorso”.

E se da una parte le Entrate destano apprensione, dall’altro il capitolo riscossione merita una riflessione più ampia e approfondita “perché nessun paese può funzionare con un non riscosso di 600 miliardi”. “Va bene i miliardi accertati ogni anno- prosegue Greco- ma senza una riscossione che segue è tutto inutile”, per cui “è giusto che si discuta di Equitalia, ma senza dire che se ne può fare a meno perché poi non sapremmo come far recuperare i soldi all’erario”. Così come è giusto, ad avviso del giudice, aver modificato la norma sul raddoppio dei termini, visto che “ in procura ci arrivavano gli accertamenti con cinque anni di ritardo” che “riguardavano quasi sempre dichiarazioni infedeli, anche quando non lo erano” solo per far scattare il raddoppio. Il tutto accentuato “da un piccolo problema che si chiama ex-Cirielli”, la norma varata nel 2005 dal governo Berlusconi che prevede termini di prescrizione lampo.

“Vorrei fare i processi su cose più attuali” rimarca Greco, che intanto è costretto ad archiviarne migliaia dopo la riforma dei reati tributari: “Solo con l’art.10 – quello che riguarda, tra gli altri, l’omissione di ritenute certificate e versamenti Iva- abbiamo archiviato 1.200 fascicoli, anche se il numero di processi saltati è molto più ampio”. E in costante aumento, considerando che i due decreti legislativi appena approvati in Cdm coi quali si sottraggono alla rilevanza penale oltre 60 fattispecie “faranno saltare, solo a Milano, 4mila processi”.

Sostanzialmente negativo, invece, il bilancio sui decreti attuativi della delega fiscale. Una delega nata ai tempi di Tremonti e Berlusconi, “giustificazionista nei confronti dell’evasione” e che però nel corso degli anni “non è mai cambiata”. Le cui norme, per il procuratore milanese, “restano opache e non introducono elementi di certezza, ma anzi corti circuiti”. E’ il caso “della norma sull’abuso del diritto e delle definizioni di frode fiscale, su cui anche la Commissione giustizia ha chiesto chiarimenti”. Non mancano, però, gli aspetti positivi “come l’aggravante prevista per i professionisti o intermediari bancari che si dedicano ai modelli fiscali di evasione”.

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