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sabato 25 Ottobre 2025
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Figli a carico: via le detrazioni e unico assegno anche per autonomi e incapienti

Istituire un unico sostegno universalistico per chi ha figli a carico, allargato a autonomi e incapienti. E’ questo il progetto su cui sta lavorando la commissione Finanze del Senato, che ha ripreso dopo diversi mesi l’esame del ddl delega Lepri. “La prossima settimana si vota – assicura il relatore Claudio Moscardelli del Pd – e visto il consenso registrato al Lingotto puntiamo a chiudere al più presto”. Resta il nodo coperture, visto che la proposta aggiunge 2 miliardi (4 a regime) ai 16 che oggi si spendono per le varie modalità di sostegno al reddito famigliare che sarebbero riassorbite dal nuovo strumento: circa 6,5 miliardi vanno agli assegni per i nuclei familiari, 7,5 per le detrazioni per i minori a carico, circa 800 milioni per l’assegno per i nuclei con tre figli minori e 1 miliardo per il bonus bebè introdotto quest’anno.
La delega, spiega il relatore, punta a dare un sostegno a tutte le famiglie che hanno figli, a prescindere dalla tipologia di lavoro dei genitori e ipotizza di accompagnare i figli “fino alla loro presunta autonomia”, con un sistema di ‘decalagè: fino ai 3 anni l’assegno sarebbe più cospicuo, per ridursi tra i 3 e i 18 ed essere ulteriormente limato fino ai 26 anni.
Le diverse proposte sono state presentate già a partire dal 2014 e la commissione, dopo un lungo lavoro, è arrivata a scegliere il Lepri come testo base. Si prevede che il governo, entro tre mesi dall’ok del Parlamento alla delega, riconosca “un’unica misura universalistica per ciascun figlio a carico”, abolendo i vari assegni per il nucleo familiare e legando il nuovo beneficio all’Isee. Fino a 30mila euro di soglia Isee l’assegno sarebbe uguale per tutti per poi andare a calare nella fascia tra 30 e 50mila euro di soglia Isee. Il testo prevede anche l’innalzamento della soglia di 5mila euro per ogni ulteriore figlio a carico e per gli incapienti prevede esplicitamente che “il beneficio sia riconosciuto in denaro”, in modo da superare l’esclusione dalle detrazioni fiscali.
Le coperture nella delega vengono individuate “con i risparmi derivanti dall’eliminazione di molte misure oggi previste” e con “ulteriori risparmi di spesa”, come si legge nella relazione al ddl, “così da prevedere una dotazione complessiva in incremento” di “due miliardi nel primo anno successivo a quello di entrata in vigore” delle nuove norme e “di 4 miliardi” a regime.
Il nuovo assegno universale per i figli a carico, secondo le simulazioni del governo, consentirebbe di allargare il beneficio all’85% dei nuclei familiari italiani” superando il paradosso di un welfare che non copre le fasce più povere, il lavoro autonomo e gli incapienti, oltre a semplificare e snellire il sistema fiscale alleggerendolo di compiti e oneri che non gli competono. Stefano Lepri, senatore dem primo firmatario del disegno di legge delega di “riforma” degli sconti fiscali e gli assegni per i figli a carico, stima anche che il nuovo strumento potrebbe garantire 200 euro al mese fino a 3 anni, 150 fino a 18 e 100 euro al mese fino ai 26 anni” legato però alle soglie Isee che, stando alle simulazioni “fatte anche da Upb e Banca d’Italia, consentirebbe a due terzi delle famiglie di avere tutto il beneficio, un altro 20% l’avrebbe ridotto e un ulteriore 15% resterebbe fuori”. Oltre all’equità la misura avrebbe il vantaggio di essere “certa”, perché non più legata alla condizione di lavoro, e “semplice, mentre oggi si hanno 7-8 misure diverse”.

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