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sabato 12 Luglio 2025
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Brexit: Sanzioni e “pubblica gogna” ai professionisti che aiutano gli evasori

In tempo di Brexit nuove sanzioni in Inghilterra per professionisti, società e studi legali e di consulenza che aiutano gli evasori e favoriscono in particolare l’evasione fiscale offshore. Come funziona il nuovo sistema sanzionatorio lo spiega Stefano Latini su Fisco Oggi. Le nuove misure varate di recente ampliano i poteri discrezionale delle Entrate britanniche. In pratica, individui o imprese che intraprendono un’azione deliberata finalizzata ad assistere, aiutare o offrire consulenze ad altri soggetti per evadere il fisco, si troveranno a partire da ora di fronte la possibilità, concreta, di incorrere in multe salate fino al 100% della tassa o imposta che hanno in qualche modo aiutato ad evadere o eludere. In alternativa, la sanzione base è pari a 3mila sterline, ma la penalità effettivamente erogata sarà sempre corrispondente a quella più elevata in valore. Ciò significa che qualora l’imposta evasa sia pari a 4 mila sterline, la sanzione corrisponderà a 4 mila sterline, non 3 mila, in quanto quest’ultima di valore inferiore. È del tutto evidente che, date le somme generalmente coinvolte, sarà difficile per gli interessati spuntare il pagamento d’una somma modesta, soprattutto di quella posta a riferimento base, ovvero, 3 mila sterline. In cima a questo sistema sanzionatorio, il fisco sarà ora anche in grado di pubblicare e diffondere nomi e riferimenti dei cosiddetti “attivatori” della pratica elusiva o puramente evasiva. In pratica, potrà fare i nomi, esponendoli ad una sorta di gogna pubblica, di coloro, professionisti, studi legali, avvocati, notai ecc…società di consulenza e altro che, di fatto, si sono prestate a favorire e ad assistere gli evasori materiali, sotto lauto pagamento. La svolta reale della nuova normativa introduce un margine molto più ampio del concetto stesso di punizione. Mentre l’evasione fiscale è sempre stata una pratica illegale, con questa nuova legge il fisco britannico potrà, d’ora in vanti,, per la prima volta aggiungere sanzioni civili sulle spalle dei “facilitatori” di pratiche e scorciatoie normative finalizzate all’evasione e all’elusione fiscali. Naturalmente, per “facilitatori” si devono intendere tutta quella vasta platea di soggetti che generalmente forniscono servizi di pianificazione e consulenza professionali o che, spesso, si occupano direttamente di spostare “fisicamente” fondi e liquidità offshore. Di fatto, il Regno Unito è uno dei primi Paesi al mondo ad aver introdotto questo potere. Peraltro, come sottolineato dallo stesso Segretario al Tesoro, Jane Ellison “L’evasione fiscale è un crimine e come governo abbiamo condotto in porto la riforma del sistema fiscale internazionale per sradicarlo. Più vicino a noi stiamo creando un sistema fiscale in cui le tasse sono giuste, competitive e si pagano, per quanto dovuto. La serie di misure che abbiamo introdotto per affrontare elusione e l’evasione creerà condizioni di parità per la stragrande maggioranza delle persone e delle imprese, fair play e parità di livelli di competitività che spingerà sempre più contribuenti a versare ciò che è dovuto”. Eccesso di ottimismo? Basterà attendere i prossimi due anni di attuazione della nuova normativa. Ma non finiscono qui le novità per il 2017. Quest’anno il governo introdurre un nuovo reato societario così riassumibile: “di non aver impedito la facilitazione dell’evasione fiscale o di pratiche elusive”. In pratica, la misura, attualmente in attesa di essere legiferata in via definitiva, prevede che le stesse aziende possano comunque esser ritenute responsabili qualora anche un singolo individuo, che agisca per loro conto come dipendente o collaboratore, sia ritenuto responsabile d’aver facilitato l’evasione fiscale o l’elusione. In precedenza era necessario dimostrare che il consiglio di amministrazione fosse pienamente consapevole e coinvolto nel facilitare l’elusione o la pratica finalizzata all’evasione fiscale, a seconda.
Per chiudere, le novità fiscali prevedono anche l’introduzione di una nuova misura finalizzata a ridurre i debiti fiscali. In pratica, coloro che non avranno corretto quanto eluso o evaso in passato, pur a fronte d’una sentenza o giudizio definitivi, dal 30 settembre 2018 riceveranno nuove ulteriori sanzioni, più salate. Obiettivo dichiarato di questa novità, fare in modo che le somme recuperate annualmente dalle tasche degli evasori ricomincino a crescere a un ritmo più spedito rispetto a quanto accaduto nel decennio passato.

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