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venerdì 24 Ottobre 2025
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Corte Conti, lotta evasione ondivaga e contraddittoria, redditometro sopravvalutato

Una sonora bocciatura delle scelte operate nella scorsa legislatura per contrastare l’evasione arriva dalla Corte dei Conti. “La strategia adottata -si legge nel rapporto sulla finanza pubblica – è stata caratterizzata da andamenti ondivaghi e contraddittori”. Nel mirino dei giudici contabili soprattutto il redditometro, lo strumento sul quale Berlusconi e Tremonti avevano puntato con decisione. Il clamore mediatico suscitato dal nuovo meccanismo di ricostruzione sintetica dei redditi, ad avviso della Corte, si è rivelato sproporzionato alle sue limitate potenzialità e alla sua effettiva efficacia. Il redditometro, sostengono i magistrati contabili, non risolverà il problema della lotta all’evasione che “continua a essere un elemento centrale e imprescindibile nell’azione di risanamento della finanza pubblica”.

Secondo la Corte dei Conti rischi sussistono anche su altre misure di lotta all’evasione fiscale, come lo spesometro, con cui vengono registrate tutte le operazioni verso i consumatori finali di importo pari o superiore a 3.600 euro. “Effetti negativi sui consumi” o ancora l’aumento della “propensione ad effettuare acquisti di beni e servizi in nero”.

Combattere l’evasione fiscale “è fondamentale ai fini del rafforzamento del bilancio dello Stato, ma sul punto non si è fatto abbastanza e anzi si sono adottati provvedimenti tra loro in contrasto”. “Il tumultuoso succedersi e affastellarsi di decisioni”, prosegue ancora la Corte, “non sempre coerenti porta a sottolineare, sul piano più generale, l’esigenza di un significativo mutamento nella strategia fiscale perseguita dal legislatore, che piuttosto che perseguire il recupero delle somme non versate dopo che l’evasione si è prodotta, possa favorire maggiormente l’emersione spontanea delle basi imponibili e la tempestiva acquisizione delle relative imposte attraverso un uso più efficace delle moderne tecnologie informatiche e telematiche e un ruolo attivo degli enti finanziari coinvolti”.

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