La Guardia di finanza di Livorno ha individuato 5 yacht di lusso ignoti al fisco, molti intestati a società di comodo residenti in paradisi fiscali. Per ora sono scattate sanzioni a carico degli effettivi proprietari fino a 845mila euro.
Un’ulteriore imbarcazione di lusso, proseguono le Fiamme gialle livornesi, “è stata sanzionata per omesso versamento dell’Iva all’importazione, inoltre è stato denunciato uno skipper americano, ma stabilmente residente in Italia, per omessa dichiarazione dei redditi, che comporterà un recupero a tassazione di 579.726 euro, oltre alle sanzioni che saranno calcolate dagli uffici finanziari”.
La Gdf ha pure accertato che molti yacht “sono risultati ufficialmente riferibili a società o, comunque, a persone fisiche residenti in paradisi fiscali ma comunque riconducibili a italiani con interessi economici in Italia“. I loro dati, prosegue la GdF, sono stati segnalati, secondo il domicilio fiscale, ai reparti della Guardia di finanza di competenza territoriale per successivi approfondimenti economico-finanziari, “poiché l’acquisto e la gestione di questi beni di lusso vengono spesso coperti da disponibilità finanziarie di provenienza non tracciata”.
L’attività investigativa avrebbe confermato l’esistenza del cosiddetto chartering nautico simulato, “una pratica elusiva/evasiva attuata attraverso la strumentale intestazione del natante a soggetti di comodo o a stabili organizzazioni non dichiarate residenti in paradisi fiscali ma, in realtà, nella disponibilità di persone fisiche o giuridiche riconducibili fiscalmente in Italia utilizzando così beni di enorme valore schermandone l’effettiva proprietà e, soprattutto, occultando al fisco italiano le reali disponibilità finanziarie” dei proprietari.














