A indicarlo sono le ultime statistiche ufficiali elaborate dall’Amministrazione finanziaria
La crisi non ferma la crescita del gettito fiscale in Germania. Nel 2012 le entrate tributarie complessive, non soltanto federali, raccolte dall’Amministrazione finanziaria tedesca sono state pari a 551 miliardi di euro, il 4,7 per cento in più rispetto al 2011. Dunque, le risorse disponibili per risollevare l’economia nell’anno in corso risultano ora superiori a quanto stimato il semestre passato. Ma rimangono i punti dolenti e le contraddizioni da gettito che alimentano, a oggi, il dubbio sull’effettivo andamento dell’economia tedesca.
Il gettito derivante dall’imposta sul valore aggiunto, Iva, collegata ai flussi delle importazioni in ingresso, ad esempio, ha segnato una crescita piuttosto modesta nel 2012, pari al 2%. Nello stesso periodo del 2011 il trend era stato inverso, riportando una rincorsa verso l’alto del gettito dell’Iva sull’import superiore al 17%. Ancora più difficile risulta analizzare il quadro complessivo dell’economia tedesca, considerando il gettito dell’imposta sui profitti. Anche in questo caso i dati sono soggetti a un’oscillazione. Nel corso del 2012, infatti, le entrate fiscali che le aziende tedesche hanno indirizzato all’erario, in riferimento ai rispettivi profitti, sono cresciute dell’8,3%. Un dato che dovrebbe fissare il profilo di un’economia nazionale nient’affatto oscillante. Invece l’ultimo dato di chiusura, a dicembre, rivela una debacle riassumibile in un – 9,5 per cento. Una caduta che l’intermittenza e il pendolarismo del riscosso dei singoli Stati non giustifica sufficientemente.
E’ il lavoro, invece, a trainare l’economia tedesca. I salari derivanti da lavoro dipendente aumentano, in numero, e di riflesso il gettito dell’imposta sui redditi delle persone fisiche registra un vero e proprio balzo in avanti, + 6,7 per cento.