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venerdì 24 Ottobre 2025
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Iva, a luglio aperte 41.192 partite (+2,9%), 25% da giovani disoccupati

Secondo l’Osservatorio del Mef l’aumento è del 2,9% rispetto al luglio 2012, del 4,4% rispetto a giugno. Il 25% del totale accede al regime agevolato dedicato agli under 35.

Cresce il numero delle partite Iva. A luglio scorso sono state aperte 41.192 nuove partite Iva, il 2,9% in più rispetto al luglio del 2012 e il 4,4% in più rispetto a giugno. Lo comunica l’Osservatorio del dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia. Dati che potrebbero far pensare alla ripresa della domanda di professionisti, ma se guardati con attenzione mostrano come una partita Iva nuova su quattro riguardi giovani under 35 disoccupati o in mobilità. La distribuzione per natura giuridica, spiega l’Osservatorio, “mostra una leggera erosione della quota relativa alle persone fisiche nelle aperture di partita Iva (pari al 72,3%) in favore delle società di capitali che superano la soglia del 20%”. Rispetto al luglio 2012 si nota un forte calo di aperture relativo alle società di persone (-20,3%) e “apprezzabili” incrementi per società di capitali e persone fisiche, andamento influenzato sia dalle nuove norme che facilitano la costituzione di Srl sia dall’adesione al regime fiscale di vantaggio riservato ai giovani sotto i 35 anni. Nel mese di luglio infatti 10.213 persone fisiche (pari al 24,8% del totale delle nuove aperture) hanno aderito a tale regime, riservato ai disoccupati ed ai lavoratori in mobilità, che per cinque anni limita l’imposta dovuta al 5% degli utili dichiarati, esonerando da Iva ed Irap.

Regime dei minimi. A prevalere è l’apertura di partite Iva da parte di soggetti “svantaggiati” (siano essi disoccupati o lavoratori in mobilità) che possono aderire al regime fiscale avvantaggiato riservato per gli under 35, che per cinque anni limita l’imposta dovuta al 5% degli utili dichiarati esonerando da Iva ed Irap. A luglio, 10.213 persone fisiche (pari al 24,8% del totale delle nuove aperture) hanno aderito a tale regime.
  

Ripartizione territoriale. Riguardo alla ripartizione territoriale delle aperture, il 42,4% di esse si colloca al Nord, il 23,5% al Centro ed il 34% al Sud ed Isole; il confronto con luglio dello scorso anno evidenzia, in una prevalenza di aumenti, un andamento molto irregolare, con differenze più marcate in Regioni meno popolose (Umbria, Molise e Sardegna con aumenti attorno al 15% e Valle d’Aosta e Calabria con cali di oltre il 10%).

Settore produttivo. La classificazione per settore produttivo mostra che il commercio continua a registrare il maggior numero di aperture di partite Iva: il 24,3% del totale, seguito dalle attività professionali con circa il 13%. Rispetto al luglio 2012, tra i settori principali si notano i sensibili incrementi delle attività finanziarie e della comunicazione (34,2% e 17,3%), mentre i pochi settori in (modesto) calo sono l’agricoltura, i trasporti e le attività immobiliari. Si segnala, dopo 10 mesi consecutivi di calo, una lieve ripresa del settore delle costruzioni (+0,8%).
 
Persone fisiche. Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione per sesso è relativamente stabile, con i maschi cui appartiene il 64,3% di aperture di partite Iva. Quasi la metà delle aperture è dovuta a giovani fino a 35 anni e poco più di un terzo alla classe 36-50 anni. In ogni caso rispetto al corrispondente mese dello scorso anno, tutte le classi di età registrano aumenti.

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