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lunedì 14 Luglio 2025
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La sanatoria delle liti in Cassazione fa flop, solo 177 adesioni

Clamoroso flop della chiusura agevolata delle liti pendenti davanti alla Cassazione. La norma, detta “salva Mondadori” si è rivelata un condono “per pochi”. Su 30.000 liti pendenti 177 le adesioni.

di Oreste Saccone

La sanatoria, introdotta con l’obiettivo dichiarato di decongestionare il contenzioso davanti alla Suprema corte, si è rivelata un condono per pochissimi contribuenti. A fronte di oltre 7.000 nuovi ricorsi in Cassazione ogni anno e una giacenza di oltre 30.000 controversie le adesioni sono state 177 molte delle quali rischiano di essere bocciate dai giudici perchè non condonabili. Secondo i dati forniti dal sottosegretario all’Economia Sonia Viale in risposta ad una interrogazione di Alberto Fluvi su 177 versamenti le istanze di definizione trasmesse dalla Cassazione all’Agenzia delle entrate al 13 ottobre ammontano a 105. A questo punto sarebbe interessante conoscere l’ammontare dell’introito complessivo del condono. Per ora sappiamo che della sanatoria ha chiesto di beneficiare anche la Mondadori versando 8,6 milioni di euro per una controversia fiscale che vale, interessi e sanzioni comprese, non meno di 350 milioni di euro.

 

Il tutto nasce con l’introduzione del comma 2 bis, all’art. 3, del dl. 40/10, in sede di conversione (L.73/10), che ha consentito la definizione agevolata delle controversie tributarie pendenti innanzi alla Corte di cassazione, se relative a ricorsi iscritti a ruolo in 1° grado da oltre 10 anni, per le quali (controversie) risulti soccombente in 1 e 2° grado l’Amministrazione finanziaria, versando solamente il 5% della maggiore imposta accertata. In concreto si è trattato di un super condono, visto che il vecchio vituperato condono di tremontiana memoria consentiva di chiudere le medesime controversie con il versamento del 10% del valore della lite, una percentuale cioè pari al doppio di quella prevista dalla “salva Mondadori”. Il legislatore ha tenuto a motivare l’ urgenza della sanatoria per contenere la durata dei processi tributari nei termini di durata ragionevole dei processi, previsti ai sensi della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, ratificata ai sensi della Legge 4 agosto 1955, n. 848, sotto il profilo del mancato rispetto del termine ragionevole di cui all’art. 6, paragrafo 1, della predetta convenzione.

Il richiamo al principio di durata ragionevole dei processi è apparso agli esperti una foglia di fico in considerazione del fatto che la disciplina convenzionale, da cui è scaturita la norma che prevede l’equa riparazione per chi è stato danneggiato per l’irragionevole durata del processo (art. 2 della L. 89/2001 c.d. Legge Pinto), riguarda solo i processi civili e penali e non è suscettibile di applicazione alle controversie tributarie. Non volendo pensar male restava la considerazione che tale provvedimento fosse stato preso per la necessità di deflazionare il contenzioso della Sezione tributaria della Suprema corte. Ma i dati oggi dicono con chiarezza che la chiusura agevolata delle liti pendenti in Cassazione si è rivelato un clamoroso flop, almeno per quanto riguarda la deflazione del carico della Suprema corte.

E’ probabile infatti che molti dei 177 versamenti effettuati per la sanatoria delle liti fiscali pendenti in Cassazione siano irregolari, perché relativi a controversie non condonabili ( ad esempio casi di soccombenza parziale, controversie che hanno meno di 10 anni, etc. etc ). Difatti sembra che di esse si stia occupando la Corte di cassazione, in attesa che la Corte di giustizia si pronunci sulla compatibilità della sanatoria con i principi comunitari. A questo punto c’è da chiedersi come mai non sia stato ancora reso noto l’ammontare complessivo dei 177 versamenti effettuati sull’apposito codice tributo 8109 relativo alla definizioni delle liti fiscali pendenti. Difficoltà di calcolo o pudore? Speriamo di essere smentiti, ma non è difficile ipotizzare che l’ammontare complessivo incassato dall’erario per la sanatoria delle liti pendenti sia costituito essenzialmente dal pagamento del condono relativo alla controversia Mondadori (8,6 milioni di euro) , al quale si aggiungono pochi altri versamenti di un qualche significato economico e altri spiccioli relativi ad un centinaio di controversie minori.

Dicembre 2010

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