Il sondaggista, accusato di frode fiscale, punta a saldare il conto con l’erario per ottenere il patteggiamento.
Renato Mannheimer versa 6,3 milioni all’erario e chiede di patteggiare la pena a un anno e 11 mesi. L’ex sondaggista del Corriere della Sera, accusato di associazione a delinquere per una presunta frode fiscale di circa 7 milioni di euro, dovrà ora attendere la decisione del gup di Milano Cristina di Censo, che si pronuncerà sul patteggiamento il prossimo 18 febbraio. Il presidente dell’Ispo era finito nel mirino dell’Agenzia delle Entrate nel 2013, quando un’indagine investigativa aveva portato alla luce un giro di false fatturazioni che lo vedeva coinvolto assieme ad altre nove persone. Già nei mesi scorsi il saggista si era detto «dispiaciuto» e pronto a restituire «tutto quanto il dovuto».
False fatture. La vicenda giudiziaria risale al 2013, dopo una segnalazione di operazioni sospette avvenute nel 2010 presso lo Studio di Commercialisti Merlo. L’indagine prosegue e dopo una serie di controlli spunta il nome di Mannheimer, già cliente dello studio Merlo, che secondo gli investigatori sarebbe coinvolto in un giro di false fatturazioni assieme ad altre tre società con sede a Tunisi. A seguito delle perquisizioni dei militari della Guardia di Finanza presso la sede milanese dell’Ispo, scatta l’inchiesta della Procura di Milano, coordinata dal pm Adriano Scudieri. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, il sondaggista si sarebbe servito- dietro percentuale- di tre società tunisine per emettere fatture false, lasciando a quest’ultime il compito di girare i proventi a tre società riconducibili allo stesso Mannheimer, con sede in Lussemburgo, Antigua e Svizzera. Un sistema, secondo il pubblico ministero, che avrebbe permesso al presidente dell’Ispo di conseguire “rilevanti e illeciti risparmi fiscali” attraverso “fatture per operazioni inesistenti”. L’accusa è di aver frodato il fisco tra il 2004 e il 2010 per complessivi 7 milioni di euro, di cui 5,4 di imposte dirette e 1,6 di Iva. Conclusa l’inchiesta nel febbraio 2014, Scudieri chiede il processo per Mannheimer per associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale. Saldato il debito col fisco, il sondaggista spera ora di ottenere la sospensione condizionale della pena.
Antonio Biondi