I calciatori catalani nel mirino del fisco. Per Messi chiesti 22 mesi di reclusione, all’asso brasiliano congelati beni per quaranta milioni di euro.
Prima Messi, poi Neymar e ora Mascherano. Nuovi guai giudiziari per le stelle del Barcellona. A cominciare dalla “Pulce”, per il quale nei giorni scorsi l’avvocatura dello Stato spagnolo ha chiesto una condanna di 22 mesi e mezzo di reclusione per una presunta frode fiscale da 4,1 milioni di euro tra il 2007 e il 2009. Secondo la procura il talento argentino, assieme al padre, avrebbe fatto transitare i proventi derivanti dallo sfruttamento dei diritti d’immagine in società di comodo dislocate in giro per il mondo: dal Belize all’Uruguay, passando per Svizzera e Uk.
Un errore commesso “in buona fede”, ha provato a spiegare Messi al giudice nel corso dell’udienza nella quale è stato ascoltato anche il padre-manager del fuoriclasse. Stessa tesi sostenuta anche dall’avvocato dei due, Cristóbal Martell, che ha rimarcato “l’assoluta involontarietà di frodare il fisco spagnolo” e “l’assoluta volontà e disponibilità a regolarizzare la posizione contributiva”. Già nel luglio scorso il numero dieci aveva provato a chiudere la “partita” versando 5 milioni di euro al fisco spagnolo, ma nel frattempo il processo è andato avanti e ora toccherà ai giudici stabilire se di buona fede si è trattato.
Ma non si tratta dell’unico catalano coinvolto in un’indagine fiscale. A fargli compagnia c’è un altro calciatore argentino, Javier Mascherano. Che, secondo quanto riporta il quotidiano ‘El Pais’ citando fonti investigative, avrebbe frodato il fisco spagnolo di 1,5 milioni di euro non avendo dichiarato i guadagni relativi ai diritti d’immagine: 587.822 euro nel 2011 e 968.907 nel 2012. Il talento blaugrana ha già saldato il debito col fisco e versato gli interessi, ma, sostiene il quotidiano spagnolo, dovrà comunque comparire in tribunale.
Diversa, ma non troppo, la controversia fiscale legata a Neymar. L’asso verdeoro infatti, già nel mirino del fisco spagnolo per le irregolarità riscontrate nel trasferimento in Catalogna, si è visto congelare dalle autorità brasiliane beni per 40 milioni di euro nell’ambito di un’inchiesta che lo vede coinvolto per evasione fiscale. Secondo gli inquirenti Neymar avrebbe fatto passare l’ingaggio percepito in blaugrana tra il 2011 e il 2013 come guadagno delle sue aziende, Sport e Marketing, N&N Consultoria e N&N Administração de Bens Participações e Investimentos, omettendo pure di dichiarare gli incassi da pubblicità e diritti d’immagine.