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giovedì 1 Maggio 2025
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Manovra: aumenta il prelievo Irpef tra nuove detrazioni decrescenti, tetti alle spese e tagli alle ristrutturazioni edilizie

A partire dal 2025 l’ammontare delle spese detraibili ai fini Irpef non potrà oltrepassare un determinato massimale  per i redditi più alti calcolato in riferimento a due indicatori:

  • un valore fisso predeterminato sulla base del reddito complessivo dichiarato;
  • un coefficiente parametrato alla situazione familiare del contribuente.

Il primo è definito in base al reddito complessivo dichiarato:

  • 14.000 euro per i soggetti con reddito compreso tra 75.001 e 100mila euro;
  • 8.000 euro per  i soggetti con un reddito superiore a 100mila euro.

Il secondo indicatore è legato al numero dei figli fiscalmente a carico presenti nel nucleo familiare del contribuente, prevedendo un coefficiente così distinto:

  • 0,50 se nel nucleo familiare non vi sono figli fiscalmente a carico;
  • 0,70 con uno;
  • 0,85 con due;
  • 1 se ve ne sono più di due o se ve ne è almeno uno con disabilità.

Per sapere quante spese si potranno detrarre, dal 1° gennaio 2025, si dovrà  moltiplicare il valore del primo indicatore con il coefficiente che cresce all’aumentare dei figli.

Applicando questi coefficienti alle due fasce di reddito, si ottengono i seguenti tetti:

  • i redditi che superano i 75mila euro portano in detrazione un massimo di spesa detraibile pari a 7mila euro in caso di assenza di figli, 9.800 euro in presenza di un figlio e 11.900 euro in caso di due figli.
  • i redditi superiori a 100mila euro, invece, subiscono una soglia di sbarramento al superamento di una spesa detraibile che va oltre i 4mila euro senza figli, 5.600 euro con un figlio e 6.800 euro con due figli.

Ai fini del computo, è escluso il reddito della prima casa e non rilevano le spese sanitarie così come quelle relative ai mutui stipulati fino a dicembre 2024, alle ristrutturazioni e agli interventi di riqualificazione energetica effettuati fino a dicembre 2024.

  • Nel complesso, circa il 49% della spesa risulterà indetraibile, pari a 3,1 miliardi, di cui 0,6 relativi ai contribuenti nella fascia tra 75.000 e 100.000 euro (circa il 28% delle spese) e 2,5 nella fascia superiore (circa il 60%).

Sono state riviste e corrette, allo stesso tempo, anche le detrazioni per i lavoratori dipendenti che si collocano nelle fasce di reddito più basse:

  • è previsto una sorta di bonus con percentuali decrescenti (7,1 – 5,3 – 4,8) per quanti hanno un reddito da lavoro inferiore a 20.000 euro;
  • lo sgravio fiscale è fissato a 1.000 euro per quanti hanno un reddito compreso tra 20.001 e 32.000 euro;
  • lo sgravio fiscale man mano si attenuerà per quanti hanno dei redditi compresi tra 32.001 e 44.000 euro.

Nel complesso si attende un prelievo aggiuntivo Irpef su dipendenti e pensionati di circa 17 miliardi.

Il commento Upb

  • Secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio, “il limite alle spese detraibili complessive non opera una razionalizzazione selettiva, ma piuttosto un taglio lineare di agevolazioni diverse per tipologia e finalità. Sebbene la riforma costituisca un passo nella direzione del contenimento delle spese fiscali (tax expenditures), occorrerebbe un approccio più organico alla loro razionalizzazione, anche per evitare di aumentare la complessità del sistema”

Novità bonus ristrutturazioni 2025-2026-2027

Per il triennio 2025-2027, la legge di Bilancio 2025 prevede la proroga, seppur con aliquote ridotte, del bonus ristrutturazioni e di quello per l’acquisto dei fabbricati ristrutturati e del box pertinenziale.

In particolare, nel 2025, l’aliquota è fissata al 50% per l’abitazione principale del proprietario o del titolare di diritti reali (non anche per il locatario o comodatario) e al 36% per le «seconde case». Tale distinzione vale anche sulle parti comuni condominiali.

Il limite massimo di spesa che può fruire della detrazione resta di 96mila euro.

Dal 2025 non è più possibile optare, in alternativa alla detrazione in dieci quote annuali costanti in sede di dichiarazione dei redditi, per la cessione del credito o lo sconto in fattura. Tali metodi restano possibili fino al 31 dicembre 2024, solo per i lavori abilitati da provvedimenti urbanistici presentati anteriormente al 17 febbraio 2023 e in presenza di spese sostenute documentate da fatture per lavori già seguiti al 30 marzo 2024.

Nel biennio 2026-2027, poi, l’aliquota scenderà:

  • al 36% per l’abitazione principale;
  • al 30% per le «seconde case».
  •  

Dal 2028 al 2033 si arriverà al 30% a prescindere che se si tratti o meno di abitazione principale, fino a un massimo di spese pari a 48mila euro.

Dal 2034 – salvo modifiche future, che attualmente è impossibile prevedere – l’aliquota tornerà al 36% nel limite di spese massimo pari a 48mila euro.

Da quando si applicano le nuove aliquote?

Le nuove aliquote si applicano ai lavori iniziati dal 1° gennaio 2025. Le detrazioni, infatti, per le persone fisiche, seguono il principio di cassa secondo cui, ai fini del bonus, rileva la data di pagamento con bonifico, a prescindere dall’esecuzione dei lavori o dall’emissione della fattura.

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