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mercoledì 18 Giugno 2025
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Partite Iva, le società di capitali volano con le Srl «a un euro», in caduta libera i professionisti

Il ministero dell’economia pubblica i dati di marzo relativi ai nuovi avviamenti: +11,9% per le società di capitali, quasi uno su tre ha aderito ai regimi fiscali di vantaggio.

Sfiorano quota 52mila le nuove Partite Iva registrate a marzo, in calo del 2% rispetto allo stesso mese del 2014. Nonostante il calo del 5,9%, si tratta per larga parte di persone fisiche (70,2%), seguite a distanza dalle società di capitali (22,7%) e società di persone (6,4%, -1,2 per cento in confronto allo scorso anno). A renderlo noto è l’osservatorio sulle Partite Iva del ministero dell’Economia. Il dato più incoraggiante riguarda proprio le società di capitali, che rispetto a dodici mesi fa segnano un +11,9% e confermano l’andamento positivo registrato negli ultimi due anni, legato in particolare al modello semplificato della srl «a un euro». Sono 14.633 i soggetti che invece hanno aderito ai due regimi forfetari- quello “vecchio” per under 35 con aliquota al 5% e quello nuovo aperto a tutti ma con aliquota al 15%- entrambi eccezionalmente in vigore quest’anno, come previsto dal decreto “milleproroghe”. Complessivamente si tratta di una fetta pari al 28% sul totale dei nuovi avviamenti, anche se il Mef precisa che “la modulistica attualmente in uso non consente ancora di identificare il regime scelto”.

Nord in testa. Guardando alla ripartizione territoriale, è a nord che si aprono più partite Iva (42,2%), davanti a sud e isole (35,5%)  e centro (22,2%). In deciso aumento le registrazioni in Valle d’Aosta (+19%), Campania (+5,9%) e Molise (+1,3%), mentre dopo l’ubriacatura di nuovi avviamenti registrata nei mesi scorsi crollano Marche (-10,1%), Umbria (-9%) e la Provincia autonoma di Bolzano (-14,2%).

Traina il commercio. Anche a marzo è il commercio il settore più gettonato per le Partite Iva (24% del totale), contro il 12,4% delle attività professionali e il 10% dell’agricoltura. Degno di nota l’incremento degli avviamenti nei settori del trasporto e magazzinaggio (+12,4%)  e attività immobiliari (+10%); in caduta libera le attività professionali e finanziarie (-18%).

Più “anziani”. Quanto alle persone fisiche, si segnala un sostanziale equilibrio: i soggetti con meno di 35 anni costituiscono la quota più importante (45,3 per cento), ma le classi più giovani sono in calo rispetto a un anno fa (-13%). Al contrario i soggetti tra 35 e 60 anni, seppur in minoranza (35,6%) segnano un aumento, in particolare nelle le classi più anziane (+17%). 

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