La quarta versione della manovra di ferragosto, su cui il governo ha annunciato la fiducia, ha ulteriormente annacquato le poche e confuse norme anti evasione inserite in una delle versioni a fini essenzialmente mediatici e propagandistici.
di Oreste Saccone
La lotta all’evasione continua ad essere la grande assente della manovra correttiva varata dal governo alla viglia di ferragosto. Il governo, ancora una volta, rispetto alla volontà di colpire gli evasori ha mostrato approssimazione proponendo norme nella maggior parte dei casi inefficaci e che comunque anche quando andavano nella direzione giusta si è poi rimangiato depotenziandole o eliminandole del tutto. La questione di come organizzare una più efficace lotta all’evasione resta dunque centrale. La crisi ha reso ancora più evidente l’ingiustizia di un carico fiscale che finisce per gravare in larga parte sul lavoro dipendente e sui pensionati e comunque su chi ha i redditi tracciati e il prelievo alla fonte. Una credibile lotta all’evasione necessità di più fattori: una volontà chiara e univoca del governo, una normativa compiuta in grado di chiudere le falle più evidenti dell’attuale sistema e una amministrazione rafforzata e messa in condizione di operare al meglio.
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Pur nella consapevolezza che con l’attuale esecutivo, si tratta di propositi difficilmente realizzabili proviamo a proporre 10 misure concrete, che se adottate, potrebbero contribuire a ridurre sensibilmente l’evasione. L’obiettivo da perseguire è quello di creare un sistema in grado di spingere verso la compliance attraverso l’introduzione generalizzata di sistemi tracciati per i pagamenti, la fatturazione elettronica intermediata dalle banche, la comunicazione da parte degli intermediari finanziari delle consistenze dei conti, la comunicazione all’Agenzia delle entrate degli elenchi clienti e fornitori. Accanto a queste misure andrebbe rafforzato il sistema sanzionatorio amministrativo e rivisto quello penale rifuggendo da norme propagandistiche di poca efficacia. Di seguito le 10 misure di contrasto all’evasione fiscale che si potrebbero introdurre per far emergere spontaneamente una parte rilevante delle transazioni oggi sommerse:
Tracciabilità professionisti e autonomi – I compensi di importo pari o superiori a 100 euro devono essere riscossi con assegni, bonifici o altri strumenti di pagamento elettronico. Gli esercenti arti e professioni sono obbligati a far affluire tutte le somme riscosse su conti correnti dedicati e dai quali sono effettuati i prelevamenti da conti correnti.
Fattura elettronica. Graduale introduzione della fatturazione elettronica e ripristino dell’elenco clienti e fornitori in formato telematico per tutte le imprese. Poiché incrocia i dati tra il cliente e i suoi fornitori ( un po’ come il cud dei dipendenti) evita ad esempio che il fornitore emetta fattura che il cliente si scarica, ma poi non registra, occultando ricavi ai fini Irpef/Ires ed Iva, giacché il sistema evidenzierebbe l’evasione. Allo stesso modo l’elenco clienti e fornitori consente un intervento tempestivo nel caso di frodi Iva ( frodi carosello). L’elenco clienti e fornitori consentirebbe anche di incrociare i dati dei consumatori verso i quali è stata emessa fattura, come ulteriore strumento per verificare l’attendibilità del loro tenore di vita.
Corrispettivi. Trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri all’Agenzia delle entrate da parte delle imprese che operano nel settore della grande distribuzione, nonché dei corrispettivi giornalieri da parte delle imprese esercenti attività di commercio al minuto. Si potrebbe prevedere un credito d’imposta per l’acquisto di appositi apparecchi misuratori, funzionali allo scopo
Distributori automatici. Memorizzazione su supporto elettronico delle operazioni di cessioni di beni e prestazioni di servizio effettuate tramite distributori automatici. Ormai tramite i distributori automatici si vende tantissimo e di tutto ( bibite, pasti, oggetti, etc. etc.) in stazione, in metropolitana, negli uffici, nei cinema e negli stadi, eppure non esistono strumenti di controllo delle operazioni di vendita al consumo.
Scontrini e ricevute. Potenziamento dell’attività di presidio del territorio- mediante controllo fisico degli scontrini e ricevute fiscali. Ripristinare come sanzione accessoria la chiusura temporanea dell’esercizio commerciale dopo tre scontrini non emessi (anche se rilevati nella stessa giornata), mediante apposizione di sigilli ed affissione sulla saracinesca del provvedimento motivato di chiusura coattiva
Patrimoni. Mappatura generale e sistematica del patrimonio dei contribuenti italiani , anche di quelli esenti dall’eventuale imposta patrimoniale, ai fini del contrasto all’evasione delle imposte dirette e dell’iva. E’ evidente che la relativa banca dati rappresenterebbe per l’A.F. un altro potente strumento di controllo della veridicità dei futuri incrementi o decrementi di reddito dichiarati dai contribuenti. Al fine del censimento patrimoniale e dell’eventuale imposta sul patrimonio, andrebbe rimosso con legge l’anonimato riguardante le dichiarazioni di regolarizzazione dei beni detenuti all’estero (scudo fiscale). Lo scudo ha fatto emergere beni per circa 105 miliardi detenuti all’estero da contribuenti italiani. Solo rimuovendo l’anonimato (resterebbe eventualmente, come per gli altri contribuenti, il segreto d’ufficio) si potranno conoscere i titolari di tali beni ai fini del censimento ed essere certi che saranno assoggettati alla eventuale patrimoniale.
Indagini finanziarie. Semplificazione delle indagini finanziarie, abrogando gli attuali inutili e farraginosi vincoli procedimentali e autorizzativi e prevedendo, in particolare l’accesso diretto dei funzionari del fisco in sede di controllo al sistema dell’anagrafe dei conti e presso la banca o l’intermediario finanziario per l’acquisizione dei dati e notizie relative ai rapporti finanziari dei contribuenti.
Rapporti finanziari. Introdurre la comunicazione annuale telematica dei rapporti finanziari da parte di banche, Poste italiane e altri intermediari finanziari all’Anagrafe tributaria. La comunicazione deve contenere la consistenza iniziale, finale e media di ciascun rapporto intrattenuto nell’anno precedente, nonché l’importo complessivo delle operazioni effettuate da ciascun nominativo al di fuori dei rapporti continuativi di conto.
No condono. Introdurre con norma costituzionale il divieto di qualsiasi forma di sanatoria o condono fiscale.
Controlli. Previsione per legge di un piano straordinario di controlli fiscali e sulle false dichiarazioni Isee nel triennio 2012, 2013 e 2014, con il coinvolgimento anche degli enti locali. La previsione di un piano straordinario di controlli contestuale all’introduzione delle nuove misure di contrasto all’evasione fiscale sarebbe, tra l’altro, un segnale di evidente discontinuità con la politica dei condoni e delle sanatorie fiscali, finora praticato dal governo Berlusconi e dalla sua maggioranza. Il piano straordinario di controllo fiscale e ai fini Isee dovrebbe poter contare anche su un potenziamento dell’Agenzia delle Entrate con la previsione di 3.000 nuove assunzioni al posto delle 825 programmate.
Di seguito gli obiettivi da raggiungere e come raggiungerli:
Obiettivo 1: passare da 31.000 accertamenti sintetici ( redditometro, speso metro, etc.) circa del 2010 ad almeno 150.000 dal 2012; eventualmente integrati da indagini finanziarie semplificate, introducendo, però, la regola che per gli imprenditori ed i professionisti il maggior reddito rilevato in via sintetica è imputabile quale reddito d’impresa o di lavoratore autonomo, salvo prova contraria. In tal modo la rettifica operata sinteticamente ai fini delle imposte dirette ha effetto anche per l’Imposta regionale sulle attività produttive e per l’Imposta sul valore aggiunto, relativamente alle fattispecie per esse rilevanti, nonché ai fini contributivi.
Obiettivo 2: passare da 9.371 accertamenti con indagini finanziarie del 2010 ad almeno 50.000 dal 2012 – mediante la semplificazione delle indagini finanziarie, prevedendo, in particolare l’accesso diretto dei funzionari del fisco al sistema dell’anagrafe dei conti e presso la banca o l’intermediario finanziario per l’acquisizione dei dati e notizie – Attualmente l’accesso all’anagrafe dei conti ha tempi lunghi e forti vincoli giuridico – formali.
Obiettivo 3: 500.000 accessi per controlli degli scontrini e ricevute fiscali nel 2012- oltre a quelli già programmati dalla Guardia di finanza. L’attività di controllo degli obblighi strumentali è attualmente svolta quasi esclusivamente dalla Guardia di finanza. Nella programmazione degli uffici dell’Agenzia delle entrate non sono più previsti controlli sistematici su scontrini fiscali e ricevute fiscali, che pure nel 2007 stavano dando ottimi risultati, soprattutto in termini di deterrenza. Il potenziamento dell’attività di presidio del territorio potrebbe essere realizzato anche mediante il coinvolgimento degli agenti della polizia municipale, ai quali potrebbero essere riconosciuti, ai fini dei detti controlli, gli stessi poteri spettanti ai funzionari dell’Agenzia delle Entrate e dei militari della Guardia di Finanza. In tal modo si consentirebbe l’effettiva partecipazione dei Comuni alla lotta all’evasione fiscale.
Obiettivo 4: 800/1000 controlli su soggetti di grandi dimensioni – In particolare allo scopo di intercettare fenomeni di arbitraggi fiscali internazionali e altre operazioni che possano rappresentare forme illecite di risparmio fiscale ( c.d. divieto di abuso del diritto). (Il numero di verifiche e controlli mirati operati dall’Agenzia delle entrate nei confronti di soggetti di grandi dimensioni è passato da 601 del 2009 a 501 del 2010)
Obiettivo 5: potenziamento qualitativo dei controlli nei confronti delle imprese di medie dimensioni – rafforzamento metodologie comuni di intervento (Agenzia delle entrate e Guardia di finanza) e scambio di esperienze con eventuali accessi mediante gruppi misti – Il settore è caratterizzato in particolare da sottodimensionamento delle basi imponibili e bassa redditività.
Obiettivo 6: incremento controlli imprese e professionisti, in particolare passare da 180.000 accertamenti nei confronti di imprese di piccole dimensioni e di professionisti programmati nel 2011 ad almeno 300.000 dal 2012, mediante l’impiego di procedure mirate ed eventualmente di indagini bancarie dirette e semplificate.
Obiettivo 7: Contrasto alle false certificazioni Isee anche attraverso il controllo dei dati patrimoniali. L’assenza di una seria ed efficacie attività di controllo delle certificazioni Isee, in particolare con riferimento ai dati patrimoniali, consente di godere di servizi e prestazioni sociali agevolate anche a soggetti falsi indigenti, con evidenti aggravi per la spesa pubblica Non è assolutamente eccessivo stimare che almeno il 20 – 25% delle autocertificazioni Isee prodotte possano essere mendaci, cioè presentate da soggetti privi dei requisiti richiesti (reddituali e patrimoniali), che indebitamente godono di prestazioni agevolate (ad esempio esenzione dai ticket sanitari, esenzione o riduzioni delle tasse universitarie oppure della tarsu). Non sarebbe difficile introdurre e dare attuazione ad alcune misure che potrebbero ridurre nel giro di un paio di anni in modo sensibile le false certificazioni Isee, con la conseguente sensibile riduzione della spesa assistenziale.
Ne prospettiamo alcune:
a) Semplificare il controllo della situazione patrimoniale del richiedente. Cioè, riconoscere all’ente erogatore (e per esso all’ente delegato al controllo) un potere di controllo generalizzato e senza particolari formalità sulla spettanza dei benefici richiesti, ivi compresa la possibilità di controllare la situazione patrimoniale del richiedente, In concreto la richiesta di prestazioni o servizi sociali agevolati darebbe la facoltà al controllore di accedere all’anagrafe tributaria, ivi compresa l’anagrafe dei rapporti finanziari, al fine di verificare la spettanza delle prestazioni agevolate richieste.
b) Piano straordinario di controlli Isee nel triennio 2012, 2013 e 2014. Con il coinvolgimento degli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate, della Gdf, dell’Inps e dei comuni. In particolare attraverso l’ intervento congiunto e coordinato dell’Agenzia delle entrate ed dei comuni, in modo da trasferire il know how dell’Agenzia ai funzionari comunali, a cui potrebbero essere demandati i controlli sul campo. Riconoscere nell’occasione ai funzionari comunali gli stessi poteri di accesso ai fini Isee spettanti ai funzionari del fisco.
c) Immediata attuazione della norma che prevede l’incrocio sistematico dei dati fiscali e quelli Isee (Anagrafe tributaria – Inps), nonché trasmissione automatica delle rettifiche operate dagli Uffici finanziari dall’anagrafe fiscale alla banca dati Isee
d) Attribuire la gestione della banca dati Isee direttamente dall’Agenzia delle entrate (tramite Sogei), in luogo dell’Inps, in modo da costituire un’unica banca dei dati fiscali e Isee.













