mercoledì 27 Marzo 2024
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Manovra, Iva al 21%, contributo 3% sopra i 300mila euro, più tasse per le Coop

Aumento dell’Iva dal 20 al 21%, contributo di solidarietà del 3% sui redditi oltre i 300mila euro, intervento sulle pensioni delle donne. Sono queste le tre novità della manovra economica su cui il governo ha incassato la fiducia del Senato. Il testo passa ora alla Camera per il varo definitivo.

La manovra di ferragosto incassa il primo via libera del Senato. Con 165 sì, 141 no e tre astenuti il governo ha ottenuto la fiducia sul maxiemendamento che ha in parte riscritto il provvedimento. Confermato l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013 con una correzione di 54,2 miliardi. La principale novità è rappresentata dall’aumento dell’Iva ordinaria che passa dal 20 al 21% con un gettito a regime di circa 4,2 mld. Viene poi ripristinato, anche se in forma più blanda il contributo di solidarietà con una aliquota del 3% per i redditi oltre 300.000 euro. Annacquata anche la norma sulle manette agli evasori. Oltre ad una evasione di 3 milioni sarà necessario nascondere al fisco almeno il 30% del fatturato. Leggero aggravio per l’età pensionabile delle donne con un anticipo di due anni dell’adeguamento delle pensioni ‘rosa’ tra pubblico e privato, che partirà dal 2014. Tra le altre misure l’aggravio del prelievo sulle coopoerative. Vediamo di seguito le principali misure di carattere fiscale.

 

Iva. L’aliquota ordinaria sul valore aggiunto sale dal 20 al 21 %, classificandosi così tra le più alte di Europa (ci superano solo la Finlandia con il 25%, la Grecia e il Portogallo con il 23%). Ad essere colpiti da questa misura saranno tutti i servizi e un ingente numero di beni. Ne rimangono fuori i generi alimentari di prima necessità, l’editoria, bar, ristoranti, alberghi e ristrutturazioni edilizie. L’aumento scatta dall’entrata in vigore della manovra. Il gettito previsto per il 2011 è pari a 700 milioni, mentre dal prossimo anno sarà pari a 4,2 miliardi.

Contributo solidarietà. Andrà a colpire chi dichiara più di 300 mila euro che, sulla porzione di reddito eccedente, dovrà versare al fisco una sovrimposta del 3%. Secondo i dati del Tesoro la sovrattassa riguarderà 34 mila contribuenti con un gettito che dovrebbe aggirarsi intorno ai 200 milioni di euro. La misura era già entrata nella prima versione del decreto per essere cancellato nell’adattamento successivo, ma i destinatari erano altri: una sovrimposta del 5% per i redditi oltre i 90 mila euro e una del 10% per quelli eccedenti i 150 mila. Provvedimenti che rimangono però validi per gli stipendi dei dipendenti pubblici, per le pensioni d’oro e per i parlamentari. Ma se il decreto varato l’11 agosto prevedeva che a senatori e deputati che avessero proventi dalla loro attività professionale, fosse tagliata del 50% l’indennità, il maxi-emendamento limita invece questa riduzione al 20% per la parte eccedente i 90.000 euro e al 40% per la parte eccedente i 150.000 euro.

Manette evasori. Si allenta la norma che prevede le manette per gli evasori. Il carcere scatterà nei casi in cui l’evasione è pari o superiore a 3 milioni e viene nascosto al fisco il 30% del fatturato. In pratica chi incorre nella doppia infrazione non potrà più beneficiare della sospensione condizionale della pena e quindi finirà in carcere. Nella versione precedente le manette erano previste per chi evadeva più di tre milioni di euro. Confermate tutte le altre norme inserite nella manovra per rafforzare la lotta all’evasione fiscale, con l’abbassamento delle soglie di punibilità e l’aumento dei termini di prescrizione. E’ previsto anche un coinvolgimento dei Comuni nella lotta all’evasione: potranno incassare il 100% delle somme recuperate. Il fisco potrà inoltre accedere con più facilità ai conti bancari dei contribuenti, non più solo caso per caso e sulla base di un accertamento.

Robin Hood Tax. E’ la nuova tassa stabilita a carico delle imprese che operano nel settore dell’energia e che, secondo il Governo, porterà maggiori entrate pari a 1,8 miliardi di euro nel 2012 e 900 milioni nei due anni successivi. Il gettito che ne deriverà andrà a compensare in parte i tagli operati a carico degli enti locali: 6,5 miliardi nel 2012, 9 nel 2013, 11,4 nel 2014.

Società di comodo. Rimane la stretta contro le cosiddette società di comodo, per le quali è prevista una maggiorazione del 10,5% dell’imposta sul reddito delle società. L’aliquota si applica all’imponibile determinato sulla base dei criteri previsti per le cosiddette società di comodo e anche ai redditi «imputati per trasparenza» direttamente ai beneficiari delle società. Un provvedimento questo che ha come obiettivo di evitare l’elusione delle tasse di chi intesta beni di lusso, come auto e yatch, a società di noleggio che in effetti non svolgono l’attività.

Coop. Riduzione del 10% della quota degli utili netti annuali destinati alle riserve indivisibili delle cooperative e consorzi a mutualità prevalente (con eccezione delle cooperative agricole). La quota degli utili netti, destinati a riserve indivisibili, che concorre alla formazione del reddito imponibile, passa dal 30% al 40% o dal 55% al 65% a seconda dei casi.

Pmi. Le imprese e gli esercizi che utilizzano ”strumenti di pagamento diversi dal contante” e indicano nella dichiarazione dei redditi le proprie coordinate bancarie potranno avere uno ‘sconto’ sulle sanzioni, in caso di violazione delle dichiarazioni Irpef, dichiarazioni Iva e violazioni degli obblighi relativi alla documentazione registrazione e individuazione delle operazioni soggette a imposta sul valore aggiunto.

Condono 2002. Le somme non riscosse del condono tombale 2002 saranno recuperate, attraverso ”ogni azione coattiva necessaria”, entro il 31 dicembre 2011. Ai fini dell’accertamento Iva, per i casi pendenti al 31 dicembre 2011 i termini sono prorogati di un anno. In caso di omesso pagamento, si legge nell’emendamento, sarà applicata una sanzione pari al 50%. Le somme dichiarate dagli evasori e non versate ammontano a oltre 4 mld di cui solo un miliardo, secondo le stime dell’Agenzia delle entrate, potrebbe essere recuperato.

Money Transfert. Viene introdotta una tassa del 2% sul trasferimento dei soldi all’estero, con un minimo di 3 euro. La norma prevede l’introduzione di ”un’imposta di bollo sui trasferimenti di denaro all’estero attraverso istituti bancari, le ‘money transfert’ e altri agenti in attività finanziaria”.

Redditi on line. Anche la norma sulla pubblicazione on line delle dichiarazioni è stata annacquata. Saranno pubblicati on line, sui siti dei comuni, le dichiarazioni riferite a determinate categorie di contribuenti ovvero di reddito. Scompare dunque la pubblicazione di nomi dei contribuenti e del relativo reddito dichiarato.

Bonus bebè. I genitori che hanno ricevuto il bonus bebè (misura prevista della finanziaria 2006), senza averne diritto, avranno tempo tre mesi per restituire le somme che hanno ricevuto. La misura chiude così il caso, che interessa circa 8.000 famiglie, che, secondo il Mef, autocertificando in maniera sbagliata il proprio reddito, hanno ottenuto 1.000 euro per la nascita di un bebè.

Pensioni. Non è un intervento fiscale, ma è l’altra grande modifica della nuova manovra. L’equiparazione dell’età per la pensione di vecchiaia tra uomini e donne a 65 anni porterà a regime risparmi per quasi 4 miliardi di euro l’anno. L’anticipo della partenza del percorso dal 2016 al 2014 porterà l’andata a regime della misura dal 2028 al 2026 con un risparmio per quell’anno valutato in 3,9 miliardi e 334 mila donne in più al lavoro rispetto alla normativa attuale. La manovra prevedeva un incremento di un mese per accedere alla pensione nel 2016 per poi crescere negli anni successivi.

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