In audizione al Senato, Palazzo Koch sottolinea come il divario tra i valori di catasto e quelli effettivi generino “fenomeni di iniquità”, ma per una riforma servirebbero 5 anni.
Anche Bankitalia boccia l’Imu. Con critiche relative sia alla destinazione del gettito che all’equità del tributo. Ma non solo. Secondo i tecnici di via Nazionale è forte il rischio che il divario tra i valori del catasto e gli effettivi valori di mercato degli immobili porti a “fenomeni di iniquità”. “Questo scostamento – ha spiegato infatti Bankitalia, per bocca di Alessandro Buoncompagni (Servizio rapporti fiscali) e Sandro Momigliano (servizio studi di struttura economica e finanziaria), in audizione al Senato – tende a favorire i contribuenti più ricchi”. A servire dunque è “una spedita revisione che avrebbe effetti positivi sul piano distributivo”. Anche se, hanno aggiunto i due rappresentanti, il completamento delle diverse fasi del processo di revisione del catasto potrebbe richiedere tempi abbastanza lunghi, “recentemente stimati nell’ordine del quinquennio”.Imu. Per quanto riguarda l’Imu la Banca centrale ha spiegato che “le interferenze tra la politica tributaria nazionale e la fiscalità locale rendono il prelievo opaco per il contribuente”. Secondo Palazzo Koch la riforma della tassazione può razionalizzare i poteri del prelievo “destinando ai comuni l’intero gettito Imu”.
Le imprese. Problemi attraverso la tassa sugli immobili sono stati creati, per la Banca d’Italia, anche alle imprese: “L’introduzione dell’Imu ha comportato per le imprese un forte aggrazio fiscale a causa dell’incremento dei moltiplicatori. Il gettito derivante dagli immobili di proprietà delle imprese – hanno spiegato i funzionari della banca d’Italia – e da fabbricati, negozi e uffici posseduti da persone fisiche è aumentato con il passaggio dall’Ici all’Imu e si stima abbia superato, nel complesso, i dieci miliardi nel 2012”.
Calo prezzi case. Intanto Palazzo Koch prevede un nuovo calo dei prezzi delle case: “Si può stimare che nel biennio 2013-14 i prezzi delle case subirebbero un nuovo calo, in media nell’ordine di due punti percentuali all’anno in termini nominali”.