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giovedì 1 Maggio 2025
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Ciancimino jr finisce in carcere per evasione fiscale, sottratti al fisco 30 mln euro

Il figlio dell’ex sindaco di Palermo sarebbe stato titolare di fatto di alcune società appositamente create per frodare l’erario.

L’accusa è di associazione a delinquere ed evasione fiscale. Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino e testimone di giustizia, è stato arrestato su ordine del gip di Bologna per reati riferiti al periodo in cui viveva in Emilia-Romagna. I pm contestavano a Ciancimino anche l’aggravante di aver favorito Cosa Nostra, ma il giudice che ha disposto l’arresto, secondo quanto si apprende, non l’avrebbe ritenuto sussistente. L’aggravante traeva origine da alcune intercettazioni tra il figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo e Girolamo Strangi, considerato legato alla cosca Piromalli di Gioia Tauro. Nelle conversazioni Ciancimino e Strangi parlavano di affari e giri di denaro. Ciancimino è stato portato nel carcere Pagliarelli di Palermo.

Evasi 30 milioni di euro. L’inchiesta nasce da un procedimento della Procura di Ferrara, che riguarda l’accusa di frode fiscale nel settore della commercializzazione di metalli ferrosi: 13 ordinanze di custodia cautelare, nove in carcere, quattro ai domiciliari. Secondo l’accusa si era creata una ramificata associazione a delinquere realizzata attraverso false dichiarazioni d’intento all’esportazione rilasciate da società appositamente costituite. Un giro d’affari da oltre 100 milioni di euro, 30 milioni di Iva evasa secondo l’accusa. Ciancimino, in particolare, sarebbe stato titolare di fatto di alcune società che avrebbero evaso l’Iva. L’aggravante inizialmente contestata dai pm a Ciancimino nell’inchiesta sulla maxi-evasione ipotizza suoi rapporti con la mafia calabrese e in particolare con la cosca Piromalli della Piana di Gioia Tauro.

Il precedente arresto. L’ultima volta che Massimo Ciancimino era finito dietro alle sbarre è stato nell’aprile del 2011, quando fu arrestato a Parma con l’accusa di calunnia aggravata nei confronti dell’ex capo della Polizia Gianni De Gennaro.

Testimone e imputato. Ciancimino è uno dei testimoni chiave del processo sulla trattativa Stato-mafia in cui è anche imputato di concorso in associazione mafiosa e calunnia all’ex capo della polizia Gianni De Gennaro. E’ anche indagato a Palermo per detenzione di esplosivo.

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