Per imprese e professionisti torna l’elenco clienti e fornitori, verifiche a tappeto sulle partite Iva. L’Imu per gli immobili della Chiesa che esercitano attività commerciale nel decreto liberalizzazioni.
Misure per semplificare i rapporti tra contribuente e amministrazione ma anche nuove armi per combattere l’evasione fiscale. È questo il menù del decreto fiscale approvato dal consiglio dei ministri. Sciolto il nodo dell’Ici sulla Chiesa e sugli enti non commerciali, che arriva con un emendamento al Senato: l’esenzione sarà garantita ancora, solo per gli immobili nei quali si svolge in modo esclusivo un’attività non commerciale. Arriva la proroga al 16 maggio prossimo per il pagamento dalla maggiorazione dell’imposta per chi ha aderito allo scudo fiscale, confermata la reintroduzione dell’elenco clienti e fornitori e la riduzione da 10 a 5 mila euro della soglia per l’invio preventivo all’amministrazione finanziaria della dichiarazione che attesti il diritto al credito Iva da portare in compensazione. Portato a 30 euro il limite per i debiti fiscali sotto il quale il Fisco non avvierà più accertamento, iscrizione a ruolo e riscossione. Ecco le principali misure del decreto.
L’Imu e gli sconti alla Chiesa. Con il decreto arrivano i chiarimenti sulla prima applicazione dell’Imposta municipale unica, che da quest’anno assorbirà la vecchia Ici, reintrodotta anche sulle prime case. Si stabilisce ad esempio, che la detrazione forfettaria di 200 euro l’anno, cui si sommano 50 euro per ogni figlio a carico di età inferiore ai 26 anni, spetterà per un solo immobile per ciascun nucleo familiare, a prescindere dal numero delle case possedute. Viene uniformata inoltre la disciplina dell’Imposta municipale sugli immobili per le abitazioni all’estero con quelle sul territorio italiano. L’aliquota scenderà dallo 0,76% allo 0,4% se la casa costituisce l’abitazione principale del contribuente. L’atteso chiarimento sulle modalità con cui saranno di nuovo assoggettati all’imposta comunale i beni della Chiesa, invece, viene presentato sotto forma di emendamento al decreto liberalizzazioni. L’emendamento, presentato direttamente al Parlamento e in sede di conversione del decreto legge già emanato, «intende garantire la massima tempestività nell’attuazione degli auspici della Commissione europea». L’esenzione sarà garantita ancora per gli immobili nei quali si svolge in modo esclusivo un’attività non commerciale e abrogata per gli immobili «dove l’attività non commerciale non sia esclusiva, ma solo prevalente». Inoltre, l’emendamento prevede un’esenzione limitata alla sola frazione di unità nella quale si svolge l’attività di natura non commerciale. L’approvazione dell’emendamento consentirà alla Commissione europea di esaminare compiutamente la questione per dare soluzione alla procedura di infrazione aperta nell’ottobre 2010.
Capitali scudati. Tra le novità del decreto fiscale di semplificazione arriva anche la proroga al 16 maggio prossimo per il pagamento della tassa per chi ha aderito allo scudo fiscale.
Nuova stretta sulle compensazioni dell’Iva. L’importo delle operazioni che devono essere preventivamente comunicate all’Agenzia delle entrate scende da 10 a 5 mila euro. Di fatto si restringe moltissimo il numero delle operazioni di compensazione fatte in automatico dai contribuenti.
Torna l’elenco clienti e fornitori. Salta la soglia di 3mila euro dello spesometro per le comunicazioni ai fini Iva e torna l’elenco clienti-fornitori. L’obbligo di comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini dell’Iva per le quali è previsto l’obbligo di emissione della fattura è assolto con la trasmissione, per ciascun cliente e fornitore, dell’importo di tutte le operazioni attive e passive effettuate. Per le operazioni per le quali non è previsto l’obbligo di emissione della fattura la comunicazione deve essere effettuata qualora le operazioni siano di importo non inferiore a euro 3.600, comprensivo dell’Iva.
Piccole liti. Viene praticamente raddoppiato (da poco più di 16 a 30 euro) il limite per i debiti fiscali sotto il quale il Fisco non procederà più ad accertamento, iscrizione a ruolo e riscossione.
Equitalia. Le rate fiscali decadranno solo dopo il mancato pagamento di due rate consecutive e potranno essere concesse anche a chi è già incappato in un infortunio con un primo piano di dilazione.
Capitali all’estero. Viene punito in maniera più pesante chi verrà sorpreso a esportare capitali oltre la soglia consentita di 10mila euro. La misura per l’oblazione fissata al 5% della somma eccedente il tetto potrebbe salire al 15%
Partite Iva inattive. L’Agenzia delle entrate potrà individuare i soggetti titolari di partita Iva che – anche se obbligati – non hanno presentato la dichiarazione di cessazione di attività, comunicando agli stessi la cessazione d’ufficio della partita Iva. La somma dovuta a titolo di sanzione per l’omessa presentazione della dichiarazione di cessazione di attività verrà iscritta a ruolo a titolo definitivo.
Giochi. Verrà istituito un fondo di 100 mila euro annui per le operazioni di gioco ai fini di controllo. A utilizzarlo potranno essere i dipendenti dei monopoli, o il personale della polizia, dei carabinieri e della guarda di finanza, che potranno effettuare operazioni di gioco per acquisire elementi di prova in ordine alle violazioni in materia di gioco pubblico.
5 per mille. A partire dal 2012 potranno partecipare al riparto del 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche gli enti che pur non avendo assolto in tutto o in parte, entro i termini di scadenza, agli adempimenti richiesti per l’ammissione al contributo, abbiano comunque i requisiti sostanziali richiesti dalle norme di riferimento.
Pensioni tracciabili. Slitta dal 7 marzo al 1 maggio l’obbligo per i pensionati e i lavoratori della Pa di dotarsi di conto corrente postale o bancario su cui verranno accreditati stipendi e pensioni.
Via domicilio fiscale. Non sarà più richiesto negli atti destinati all’amministrazione finanziaria il domicilio fiscale.