I ministri delle Finanze europei hanno approvato l’Analisi annuale della crescita per il 2017, presentata dalla Commissione. Gli investimenti, nonostante i tassi di interesse bassi e l’ampia liquidità disponibile nei mercati finanziari, sono ancora molto scarsi. Occorre eliminare le barriere e rafforzare la libera circolazione dei capitali per innescare un circolo virtuoso di creazione di occupazione e rilancio dell’attività delle imprese, soprattutto di quelle medio-piccole. La seconda direttrice indicata da Bruxelles è rappresentata dalle riforme strutturali, necessarie per modernizzare le economie nazionali. L’Ecofin invita gli Stati Ue a favorire la formazione continua dei lavoratori, oltre che a mettere in campo misure per rafforzare il mercato unico di beni e servizi. Terza strada da seguire, secondo l’Ue, la realizzazione di politiche fiscali responsabili, con un forte coordinamento delle politiche nazionali dei Paesi dell’Eurozona per poter raggiungere una fiscal stance (posizione di bilancio) aggregata e rafforzare l’Unione monetaria. Le politiche fiscali, sottolinea il Consiglio, devono essere attuate nel pieno rispetto del Patto di stabilità e crescita, cercando di trovare un equilibrio tra il risanamento dei conti pubblici e l’urgenza di rilanciare la crescita e la produttività economica. In particolare, gli Stati con deficit elevati devono aumentare la produttività, contenendo il costo unitario del lavoro. Quelli con un bilancio in avanzo, invece, dovrebbero potenziare la domanda interna.
All’attenzione dei membri dell’Ecofin anche i risultati delle attività del Gruppo sulle risorse proprie dell’Unione europea, istituito dalla Commissione nel febbraio del 2014 con lo scopo di supportare l’esecutivo nell’attuazione di una riforma del sistema dei mezzi finanziari dell’Unione, che dovrebbe essere realizzata dopo il 2020. Il report presentato dal Gruppo evidenzia la necessità di intervenire sia sul fronte delle entrate, sia su quello delle spese, senza aumentare la pressione fiscale su cittadini e imprese. Nuove entrate potrebbero derivare dai controlli alle frontiere, da una maggiore efficienza del sistema energetico, dallo sviluppo del mercato digitale e dalla protezione ambientale (ad esempio introducendo una tassa sulle emissioni inquinanti), grazie a una serie di interventi legislativi mirati. È necessario, inoltre, garantire una maggiore coerenza fra la spesa del bilancio nazionale e quella del bilancio dell’Ue. Sul tavolo del Consiglio anche la proposta avanzata dalla Commissione europea di modificare la direttiva Iva con l’applicazione temporanea del meccanismo del “reverse charge”. L’Ecofin ha sostanzialmente concluso che la regola dell’inversione contabile offre in questo momento una soluzione a breve termine, in attesa dell’attuazione di un nuovo sistema Iva a livello comunitario.
Ecofin: Nuove entrate non fiscali e revisione spese per il rilancio di occupazione e investimenti
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