Con un meccanismo annullava gli importi incassati, 200mila euro di introiti occultati.
All’apparenza risultava tutto nella norma: consegnava gli scontrini ai clienti e l’importo stampato era quello giusto. Peccato, però, che nella contabilità ufficiale non figurasse nulla. Il gestore di un bar-tabaccheria nella provincia di Pesaro-Urbino rendeva nulli ai fini dell’incasso i documenti fiscali che aveva emesso. Il tutto con un semplice clic sul registratore di cassa. Con questo stratagemma, il commerciante ha nascosto al fisco oltre 200 mila euro di ricavi nell’arco di due anni, recuperati a tassazione dalla Gdf.
Il meccanismo. A rendere possibile questa operazione illecita è stata la dicitura “total void” stampata sotto ogni importo. “Totale svuotato” è la traduzione in italiano, in pratica si tratta di una funzione del registratore di cassa che permetteva di stampare scontrini che a prima vista sembravano corretti, ma i cui importi non venivano registrati e che, quindi, dal punto di vista fiscale avevano una valenza nulla. Per un caffè o un cappuccino, di norma d’altra parte i clienti non si soffermano a controllare il contenuto degli scontrini.
L’accusa. Dalle indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Pesaro, è emerso che l’operazione illecita avveniva principalmente nelle ore di punta: il mattino presto, il primo pomeriggio e la tarda sera. Ore in cui era il meccanismo era più redditizio e meno a rischio. Secondo le
Fiamme gialle, il meccanismo avrebbe permesso di occultare circa 200mila euro di ricavi. Ora le indagini sono estese anche a un altro esercizio commerciale gestito in passato dalla stessa persona.