Il piano che il giornalista-imprenditore Pierre Lescure presenterà oggi al presidente francese Hollande prevede una tassa su ogni device venduto. Il rapporto è stato anticipato da Le Figarò.
Una tassa sull’acquisto di smartphone e tablet. E’ questa l’idea contenuta in un rapporto commissionato 10 mesi fa dal presidente François Hollande a un gruppo di lavoro guidato da Pierre Lescure, giornalista manager, fondatore di Canal Plus e direttore del Théâtre Marigny. L’industria culturale francese, infatti, è in crisi minacciata da download illegali e pirateria. Per difenderla spunta l’ipotesi di tassare l’acquisto di smartphone e tablet. Il compito affidato a Lescure dal governo rientra nel progetto di mettere al passo con i tempi l’«eccezione culturale», cioè l’idea difesa per la prima volta dalla Francia durante i negoziati dell’Uruguay Round (1993) che i prodotti culturali non possano essere considerati una merce come le altre.
Il rapporto. Il rapporto, come anticipa “Le Figaro”, contiene 75 proposte, di cui questa sarebbe la più interessante. Per Lescure molti utenti sono frenati ancora nel comprare legalmente un album a 9,9 euro mentre sono pronti a spendere da 300 a 800 euro per iPad o smartphone. Quindi, poiché i consumatori li compreranno comunque, si può prevedere che qualche euro dell’acquisto possa andare a sostegno del cinema, della musica o delle case editrici francesi. Una proposta senza precedenti al mondo che, se confermata, dovrà passare al vaglio del presidente della Repubblica e del Parlamento.
Stop a sanzioni anti-pirateria di Sarkozy. Il predecessore di Hollande, Nicolas Sarkozy, quattro anni fa aveva inaugurato una stagione di grande severità: il sistema Hadopi, che prevede pesanti sanzioni per la pirateria online. Ma in campagna elettorale Hollande aveva promesso di superare quel sistema. Il rapporto Lescure infatti non prevede più l’interruzione del servizio ma una multa (probabilmente di 140 euro) per chi scarica illegalmente film libri o musica, e soprattutto introduce la proposta di finanziare l’industria culturale francese con una tassa sull’hardware: i giganti Apple, Samsung, Google, Amazon e gli altri produttori di tablet e telefonini saranno chiamati a contribuire.