Una raffica di pareri motivati, prima fase della procedura di infrazione, sono stati inviati dalla Commissione europea a 4 Stati membri per leggi fiscali discriminatorie.
Rilevati quattro distinti casi in Olanda, in contrasto con la normativa Ue sulla libera circolazione dei capitali (articolo 63 del Trattato dell’Unione europea). La Commissione ha inviato quattro pareri motivati nei casi di imposte di successione e donazione su tenute di campagna; tassazione dei redditi immobiliari e degli interessi per enti di beneficenza non residenti, tassazione degli interessi sostanziali detenuti da società estere. Il primo dei quattro casi riguarda le donazioni e le successioni di tenute di campagna che sono parzialmente e totalmente esentate dalle imposte se ubicate in Olanda ma sono, al contrario, tassate al 100% nel caso siano ereditate o donate in altri Stati membri e nei paesi See. Anche enti di beneficienza o organizzazioni religiose straniere che posseggono beni immobili in Olanda sarebbero, per la Commissione, discriminate, perché soggette ad imposte rispetto alle organizzazioni simili residenti. Gli enti di beneficienza stranieri, inoltre, rispetto ai residenti, sono tassati anche per le imposte sulle società, quando ne detengano quote. Infine la Commissione ha invitato i Paesi Bassi a cambiare la legislazione che esenta le società domestiche dalla tassa sul reddito da interessi sostanziali, ma che tassa le società istituite altrove nell’Ue e nel See sul reddito da interessi sostanziali che non fanno parte del capitale di affari. In quest’ultimo caso la norma sarebbe in contrasto non solo con il diritto Ue sulla libera circolazione dei capitali, ma anche con il diritto dell’Unione europea sulla libertà di stabilimento (articolo 49 del TFUE), e con la direttiva sulle società madri e figlie(2003/123/CE). In ognuno dei quattro casi, se non vi sarà risposta soddisfacente entro due mesi, la Commissione potrebbe deferire i Paesi Bassi alla Corte di giustizia.
Richieste formali per regimi discriminatori, sotto forma di pareri motivati sono stati inviati anche a Germania, Grecia e Belgio. Secondo la legge tedesca, società con sede amministrativa in Germania ma con sede ufficiale in altro Stato membro sulla base del cui diritto societario è stata costituita, non possono usufruire del regime fiscale unitario come le società tedesche benché siano tassabili completamentante in Germania. Secondo la Commissione considera l Repubblica tedescaa non è riuscita ad ottemperare ai suoi obblighi secondo l’articolo 49 del Trattato sul funzionamento di Unione Europea e l’articolo 31 dell’accordo di SEE, sulla libertà d’’istituzione
La Grecia non rispetta, secondo l’esecutivo Ue, l’accordo fra la Comunità Europea e la Confederazione Svizzera in quanto applica una ritenuta di acconto di 10% sui dividendi pagati dalle filiali greche alle società madre svizzere. Secondo questo accordo i dividendi pagati dalle società consociate alle società madre non devono essere soggette a tasse nello Stato fonte. Due sono i pareri motivati indirizzati al Belgio. Il primo riguarda un regime vantaggioso sulle donazioni e le eredità ad alcuni organismi pubblici stabiliti nella regione di Bruxelles cui sono esclusi le equivalenti organizzazioni di altri Stati membri e dei paesi See, determinando in tal modo una restrizione alla libera circolazione dei capitali. Altra infrazione per il Belgio riguarda le plusvalenze per gli strumenti di investimento collettivo. In Belgio, infatti, le plusvalenze sul riscatto delle azioni degli strumenti di investimento collettivo stabiliti nella Ue, ma che non beneficiano del passaporto europeo, non sono tassabili mentre lo sono se stabiliti nel SEE, a prescindere dal loro status rispetto al passaporto europeo.