Il nuovo catasto. La rendita degli immobili sarà determinata con criteri più aderenti ai valori di mercato. Al posto dell’attuale sistema entrerà in vigore un meccanismo in grado di definire meglio la localizzazione e le caratteristiche edilizie.In particolare per le abitazioni e per gli uffici, l’unità di misura della consistenza ai fini fiscali sarà la superficie espressa in metri quadrati al posto del vecchio “vano”. La riforma del catasto, spiega Palazzo Chigi, persegue in primo luogo l’obiettivo di una maggiore equità, avvicinando le singole rendite catastali ai valori effettivi di mercato; ma, sottolinea, alla revisione delle rendite si accompagnerà, contestualmente, quella delle aliquote, in modo da mantenere invariato il carico fiscale complessivo sui fabbricati. La revisione del catasto dei fabbricati sarà attuata in collaborazione con i Comuni e l’Agenzia del territorio, con l’obiettivo di attribuire a ciascuna unità immobiliare il relativo valore patrimoniale e la rendita. Con la riforma si vuole ridefinire i fabbricati in base non solo a valori ma anche a criteri più aggiornati: localizzazione, qualità dell’immobile e superficie in metri quadri. Per le unità immobiliari urbane saranno applicati i seguenti principi e criteri direttivi: riferimento ai rispettivi valori medi ordinari espressi dal mercato in un arco temporale triennale antecedente alla nuova determinazione; definizione degli ambiti territoriali del mercato immobiliare; rideterminazione delle destinazioni d’uso catastali ordinarie e speciali; determinazione del valore patrimoniale medio ordinario. La rendita media ordinaria per le unità immobiliari sarà valutata attraverso l’analisi delle statistiche sui valori di mercato; inoltre sono previsti meccanismi di adeguamento periodico dei valori e delle rendite delle unità immobiliari.
Fiscalità ambientale. Si tratta di una nuova tassa che colpirà chi produce senza rispettare l’ambiente. Il gettito che arriverà dall’introduzione della carbon tax è destinato prioritariamente alla revisione del sistema di finanziamento delle fonti rinnovabili.
No fondo sgravi fiscali nella delega. Salta il fondo per gli sgravi fiscali nella delega varata dal Cdm. L’istituzione era ipotizzata nella bozza circolata oggi e serviva a raccogliere i proventi dell’evasione destinati a finanziare gli sgravi fiscali fiscali.Secondo quanto si apprende la decisione di non inserire il fondo nella delega è legata a questioni contabili. Non è infatti possibile finanziare una spesa in corso d’anno con i proventi, ancora non in cassa, della lotta all’evasione.
Nessun intervento su Irpef e Irap. La delega per la riforma fiscale non prevede nessuna modifica delle aliquote Irpef, nè la soppressione dell’Irap, ha chiarito il Governo nella relazione illustrativa della bozza del disegno di legge delega. “La vecchia delega – si legge nella relazione – proponeva un’Irpef a tre aliquote (pari a 20, 30 e 40 per cento) senza indicare i limiti degli scaglioni e quindi con effetti redistributivi e di gettito del tutto indeterminati. Si ritiene preferibile non ripresentare questo aspetto della delega”. Quanto all’imposta sulle attività produttive, la relazione illustrativa ricorda che «la precedente delega conteneva l’indicazione, nel medio-lungo periodo, della soppressione dell’Irap. Questa indicazione – sottolinea il Governo – oltre ad apparire contraddittoria con le esigenze di risanamento delle finanze pubbliche e con la politica di rigore finanziario impostata dall’attuale governo, aprirebbe un problema molto serio di reperimento delle entrate alternative (il gettito dell’Irap è dell’ordine dei 35 miliardi di euro) e di finanziamento delle Regioni (cui compete il tributo)».
Imu. Pagamento in tre rate, con i due terzi dell’importo da versare entro settembre. È il nuovo regime di pagamento dell’Imu sulla prima casa per il 2012, approvato dalla commissione Finanze della Camera. Ognuna delle tre rate sarà pari a un terzo dell’imposta, calcolata applicando l’aliquota base, pari allo 0,4 per mille. Primo versamento entro il 18 giugno, il secondo entro il 16 settembre: si potrà effettuare non solo attraverso il modello F24 dell’Agenzia delle entrate, ma anche tramite bollettino postale. La terza e ultima tranche dovrà essere corrisposta entro il 16 dicembre «a saldo dell’imposta complessivamente dovuta per l’intero anno con conguaglio delle precedenti rate»: i comuni, infatti, potranno aumentare o diminuire l’aliquota base dello 0,2 per cento e questo determinerà il valore della rata. In commissione è arrivato anche un emendamento che prevede una stretta per le agevolazioni: lo sgravio fiscale sarà uno per ogni famiglia, «indipendentemente dalla dimora attuale e dalla residenza anagrafica dei rispettivi componenti», con la predisposizione che l’agevolazione si applicherà «solo se il possessore» della casa «e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente nell’abitazione stessa». In caso di separazioni o divorzi, il pagamento dell’Imu spetterà a chi resta ad abitare nella casa, pur non essendone necessariamente il proprietario. Niente Imu, infine, per i fabbricati distrutti a seguito di ordinanze o dichiarati inagibili nelle zone colpite dal terremoto del 6 aprile 2009, in Abruzzo.
Tassa sugli aerotaxi. In arrivo anche una tassa sugli aerotaxi: la propone il relatore al decreto fiscale. Sarà di 100 euro a passeggero per tragitti non superiori a 1.500 chilometri. E raddoppierà per tragitti superiori ai 1.500 chilometri. L’imposta sarà a carico del passeggero e sarà versata dal vettore. Si riformula anche la ‘tassa sul lusso’ già introdotta per gli aerei privati.












