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sabato 5 Luglio 2025
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Nibali vede giallo, ma stavolta è la Finanza: tra premi e diritti d’immagine evasione da 290mila euro

Il ciclista, denunciato per omessa dichiarazione dei compensi percepiti nel 2010 e 2011, ha ottenuto dal Gup il patteggiamento della pena: verserà 45mila euro all’erario.

Un altro campione dello sport alle prese con il Fisco. Si tratta del numero uno del ciclismo italiano Vincenzo Nibali che, oltre a collezionare vittorie tra Giro d’Italia e Tour de France, ha dichiarato compensi inferiori a quelli percepiti sia nel 2010 che nel 2011. Lo riferisce l’Adnkronos: nei due anni contestati il talento messinese si sarebbe dimenticato di inserire nella dichiarazione dei redditi un imponibile di 672mila euro tra premi e diritti d’immagine, per un’evasione complessiva di quasi 290mila euro. La somma, quasi cinque volte superiore alla soglia penale di 50.000 euro, ha fatto inoltre scattare la denuncia per il reato di evasione fiscale. Nessuna battaglia legale, però: lo ‘Squalo dello Stretto’ ha immediatamente riconosciuto la svista e chiesto al giudice per l’udienza preliminare di patteggiare la pena di 6 mesi di reclusione, convertendola in una multa da 45mila euro. Richiesta già accolta dal Gup, che mette la parola fine alla vicenda.

Compensi taciuti. Difficile stabilire se si sia trattato di una svista o, al contrario, di una scusa per chiudere subito la partita col Fisco. Di certo, le cifre in ballo sono tutto fuorché trascurabili. Dagli accertamenti della Guardia di Finanza è emerso che il corridore avrebbe omesso in due anni più di mezzo milione di euro.  Di questi, 148.600 nel 2010: 119.300 di maggiori compensi per lo sfruttamento dei diritti d’immagine, 3.300 per compensi dai canoni di locazione, 10.800 per premi e i restanti 15.200 per maggiori compensi derivanti da versamenti. Somme ancora maggiori nel 2011: l’imponibile omesso sale a 523.500 euro, di cui 491.400 per i diritti d’immagine, 3.500 per i canoni di locazione, 22.600 per i premi e 6000 euro per i maggiori compensi derivanti da versamenti. Complessivamente l’imposta evasa è di 288,8 milioni di euro: 63.800 per il 2010 e 225mila per il 2011. 

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